martedì 18 settembre 2018

Anabolizzante e denosumab, cura ottimale per osteporosi

Durante l’ultimo Convegno di Reumatologia Clinica tenutosi quest’anno in Florida sono stati presentati i risultati di uno studio sulle cure ottimali per l’osteoporosi. In particolare, in pazienti affetti da osteoporosi non precedentemente trattata e ad alto rischio di frattura, la terapia ideale sembra essere l’utilizzo di agenti anabolici, come teriparatide (o abaloparatide, al momento disponibile solamente negli USA e non in Europa) seguiti dal denosumab.
Enrica Ciccarelli della Commissione Farmaci AME (Associazione Medici Endocrinologi) parlando dei risultati: “I dati di questo studio dimostrerebbero una maggiore
efficacia nella riduzione delle fratture (-43-86% di tutte le fratture) e una maggiore rapidità di azione (18-19 mesi) dei farmaci anabolizzanti confrontati ai farmaci antiriassorbitivi (-20-25% e 36 mesi, rispettivamente). L'azione dei farmaci anabolizzanti contro le fratture non vertebrali è risultata migliore di quella osservata con i farmaci anti-riassorbitivi, con una riduzione del rischio di frattura che persiste dopo la transizione a quest'ultima terapia”.
Utilizzare denosumab come secondo farmaco permette di determinare un intervallo libero da fratture da 3 a 5 anni, portando la densità minerale ossea ai livelli desiderati. Ciccarelli conclude così “La sequenza ottimale suggerita in base allo studio presentato è, pertanto, quella di iniziare con l'anabolizzante, seguito da denosumab e, da ultimo, da un trattamento intermittente con un bisfosfonato. In pazienti con osteoporosi a rischio elevato di frattura, precedentemente non trattati, questa strategia terapeutica può minimizzare l'esposizione farmacologica e massimizzare i benefici in termini di forza e densità minerale ossea”.


Cosman F. Congress of Clinical Rheumatology, Destin, Florida, 17-20/5/2018.

Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...