lunedì 25 settembre 2017

Aggiornamento di posizione per la terapia ormonale in menopausa

La The North American Menopause Society ha aggiornato la propria posizione sui rischi e sui benefici della terapia ormonale in menopausa, in un documento che aggiorna la vecchia edizione del 2012, pubblicandolo sulla propria rivista ufficiale, Menopause.
A presiedere il gruppo di lavoro è stato JoAnn Pinkerton, dello University of Virginia Health System di Charlottesville, che ha spiegato: “La terapia ormonale rappresenta il trattamento più efficace per i sintomi vasomotori e per la sindrome genito-urinaria della
menopausa”. Tra le linee guida è possibile leggere:

  • si hanno più probabilità che i benefici sintomatici superino i rischi quando la terapia viene iniziata entro i 60 anni, e comunque entro 10 anni dall’inizio della menopausa; 
  • la terapia estrogenica vaginale a bassa dose è preferibile rispetto a quella sistemica per quanto riguarda l’eliminazione dei sintomi genito-urinari; 
  • i medici dovrebbero discutere con la paziente dei rischi di malattie cardiache e mortalità per tutte le cause, generalmente maggiori se la terapia ormonale viene iniziata più di 10 anni dopo l'inizio della menopausa o i 60 anni di età; 
  • non esistono dati a supporto della sospensione di routine nelle donne di 65 anni; 
  • per le donne con meno di 60 anni e che si trovano entro i 10 anni dalla comparsa della menopausa che non presentano controindicazioni particolari, il rapporto tra rischio e beneficio è più favorevole per il trattamento di sintomi vasomotori fastidiosi e per le donne a elevato rischio di perdita ossea o di frattura; 
  • per le donne che invece iniziano la terapia quando hanno più di 60 anni o più di 10 o 20 anni dopo l'inizio della menopausa, il rapporto tra rischio e beneficio sembra meno favorevole a causa dei maggiori rischi assoluti di malattia coronarica, ictus, tromboembolia venosa e demenza; 
  • la durata della terapia dovrebbe seguire indicazioni documentate come sintomi vasomotori persistenti o perdita di osso, in base a un processo decisionale condiviso e con rivalutazione periodica; 
  • per la cura dei sintomi genitourinari fastidiosi non alleviati da farmaci da banco e in assenza di indicazioni per l'uso di terapia ormonale sistemica, si raccomandano terapie estrogeniche vaginali a bassa dose o altre terapie.


Menopause. 2017. doi: 10.1097/GME.0000000000000921 https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28650869

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