martedì 20 novembre 2018

Fattura elettronica: ecco gli oneri per i medici convenzionati

Da gennaio 2019 l’Italia si impegna a ridurre l’evasione dell’Iva tramite la fattura elettronica ma questo andrà a pesare sui medici convenzionati e i loro certificati secondo Guido Marinoni presidente dell'Ordine dei Medici di Bergamo: “Per il medico di famiglia, l'introduzione dell'obbligo di fattura elettronica tra privati comporterà oneri contenuti ma non meno "seccanti". Come categoria ci siamo sempre sobbarcati noi gli oneri informatici e anche in questo caso gli esborsi rischiano di essere un costo non indifferente, visti gli importi, in genere contenuti, delle nostre fatture”.
L’adeguamento alla normativa implicherà
diversi costi tra software per spedire in formato xml e archiviazione per coloro che hanno un certo volume di fatture e/o dimestichezza con questo tipo di gestionale, così come anche chi si dovrà rivolgere al proprio commercialista. Nel mondo medico si sta già muovendo qualcosa per venire in aiuto ai medici: “Omceo Bergamo, ma anche altri ordini, e Fimmg stanno avviando incontri formativi per spiegare l'adempimento, le cooperative di MMG si stanno attrezzando per offrire ai soci piattaforme sicure e a costi contenuti. A livello nazionale sul sito Fnomceo c'è uno sconto fruibile sui sistemi Aruba”. Anche le aziende fornitrici dei software vengono incontro ai professionisti, come spiega Marinoni: “ci sono servizi che fanno pagare 3 euro per 10 fatture e 30 per 100, ma bisogna considerare tutto il volume di fatture del professionista e la qualità del servizio. In ogni caso la spesa per la gestione della fattura va da un minimo di 30 euro a 120, già 200 è una spesa fuori mercato, quantomeno per un medico di famiglia che tra certificati e altre prestazioni libero professionali fa sì un centinaio di fatture in un anno e più, ma di importi intorno ai 30-50 euro, sui quali la spesa sostenuta ha un impatto maggiore che per altre categorie”.
Renato Mele, rappresentante toscano in Consulta Enpam Libera professione, su Odontoiatria33 osserva, ironicamente, che “è tutto da vedere che fare i fenomeni con il computer degli altri risolva l'evasione dell'Iva, tanto che si tratta di una formula sperimentale i cui risultati dovremo a breve dimostrare alla UE. Peraltro la fattura elettronica ora in uso con la pubblica amministrazione ha addirittura peggiorato i tempi di pagamento verso i fornitori. Negli altri paesi UE la fatturazione elettronica non c'è ma i fornitori del "pubblico" sono pagati in tempi brevissimi”. Tramite questo adempimento lo Stato “scarica anche su soggetti non Iva oneri che lui non ha intenzione di sostenere e che, nel caso dei professionisti sanitari, non serviranno in alcun modo al fin troppo ambizioso progetto di recupero dell'Iva stessa”, conclude Mele.

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