lunedì 25 settembre 2017

I dati italiani sulla fecondazione eterologa

Trasmessa dal ministero della Salute al Parlamento il 30 giugno, la relazione annuale relativa allo stato di attuazione della legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita, per la prima volta fornisce la situazione della fecondazione eterologa nel nostro Paese; si ricorda che tale legge fu applicata per la prima volta in Italia nel 2015.
I cicli di trattamento con fecondazione eterologa sono stati 2.800 e ne sono nati 601 bambini, pari al 4,7% dei nati tramite la procreazione medicalmente assistita e allo 0,1% del totale di tutti i nati. Considerando invece entrambe le tecniche, omologa ed eterologa, i nati nel nostro Paese tramite
procreazione medicalmente assistita, nel 2015, sono stati il 2,6% del totale, in lieve aumento rispetto al 2,5% del 2014. I dati contenuti all’interno della relazione mostrano che la fecondazione eterologa è stata fondamentale per l’aumento dei nati vivi con procreazione medicalmente assistita dal 2014 al 2015, perché con la sola omologa il numero sarebbe diminuito, essendo sceso del 3,3% rispetto al precedente anno.
Sempre la relazione ha illustrato che vi sono procedure differenti nell’applicazione della tecnica: la maggior parte dei cicli di trattamento utilizza gameti importati, ma un numero importante di cicli utilizza embrioni formati all'estero ma generati con seme esportato dall'Italia e ovociti di centri esteri, successivamente portati in Italia per il trasferimento in utero.
Il numero di coppie trattate è aumentato dal 2014 al 2015: un totale di 74.292 coppie, per un aumento del 4,9%. Sono inoltre diminuite le gravidanze gemellari e quelle trigemine, dato in linea con la media europea, nonostante una certa variabilità fra i centri.
Da segnalare anche un aumento della percentuale di esiti negativi sulle gravidanze monitorate per quanto riguarda la fecondazione in vitro, sia da fresco che da scongelamento. Relativamente alla fecondazione omologa, vi è stato un aumento degli embrioni crioconservati successivamente alla loro formazione di quasi il 20%.
Per quanto riguarda invece l’età media delle donne riceventi, nelle tecniche omologhe a fresco, rimane costante a 36,7 anni e si osserva un aumento progressivo delle donne con più di 40 anni che accedono a queste tecniche; per la fecondazione eterologa, l’età media della donna è invece di 41,5 anni se la donazione è di ovociti e 35,3 anni se la donazione è di seme.
Infine, altro dato da rilevare è la percentuale di cicli di trattamenti di fecondazione assistita effettuati all'interno del Servizio Sanitario Nazionale, che corrisponde al 63,4% del totale.

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