mercoledì 12 aprile 2017

Gli Indici Sintetici di Affidabilità andranno a sostituire gli studi di settore

È ufficiale per il 2017 l’abolizione degli studi di settore che, con il Decreto Fiscale 193/2016, saranno sostituiti dai nuovi Indici sintetici di affidabilità fiscale o Indicatori di compliance. Per quest’anno l’Agenzia delle Entrate ha fatto sapere che gli Isa saranno già obbligatori per 8 settori: per il momento sono stati approvati dalla commissione di esperti ben 70 Indici di Affidabilità ed entro il 2018 ne saranno approvati altri 80. Gli 8 settori economici coinvolti per il momento sono i seguenti:

  • Commercio all’ingrosso di macchine utensili - M84U 
  • Commercio al dettaglio di abbigliamento, calzature, pelletterie ed accessori - M05U 
  • Amministrazione di condomini, gestione di beni immobili per conto terzi e servizi Integrati di gestione agli edifici - K16U 
  • Attività degli studi di ingegneria - K02U 
  • Fabbricazioni di calzature, parti e accessori - D08U 
  • Produzione e commercio al dettaglio di prodotti di panetteria - D12U 
  • Manutenzione e riparazione di autoveicoli, motocicli e ciclomotori - G31U 
  • Servizi di ristorazione commerciale - G36U

    Il Decreto Fiscale ha confermato l’abolizione degli studi di settore, già annunciata dall’ex premier Renzi con la Legge di Bilancio 2017, come strumento di collaborazione tra contribuenti e fisco. Gli Isa hanno infatti l’obiettivo di favorire la collaborazione e l’adempimento spontaneo attraverso un meccanismo di premialità nei confronti dei contribuenti più virtuosi. Gli studi di settore, ormai considerati obsoleti, erano uno strumento statistico utilizzato dal fisco per calcolare il gettito fiscale di imprese e liberi professionisti ma che non tenevano conto della crisi economica. Lo strumento per il calcolo delle imposte imprenditoriali è stato introdotto nel 1993 con l’obiettivo di far emergere l’evasione fiscale: con il rapporto tra il reddito dichiarato e quello stimato statisticamente per il cluster di riferimento, il fisco individuava eventuali anomalie nelle dichiarazioni, ma questo meccanismo non teneva conto della difficile situazione economica in cui ci troviamo, quindi era difficile capire se si trattava di vera evasione o una situazione di difficoltà imprenditoriale. L’indicatore di compliance è un dato sintetico che consentirà di stabilire, su una scala da uno a dieci, qual è il grado di affidabilità del contribuente e, in una sorta di “pagella”, più sarà alto e più consentirà di accedere ad un particolare ed esclusivo sistema premiale: un percorso accelerato per i rimborsi fiscali, l’esclusione da alcuni tipi di accertamento e una riduzione del periodo di accertabilità.L’indicatore di compliancesarà calcolato in base all’attività economica svolta in maniera prevalente e non sarà più un calcolo statistico uguale per tutte le attività imprenditoriali. Gli indicatori della normalità economica saranno utilizzati come strumento per il calcolo del livello di affidabilità e,accanto alla stima dei ricavi, saranno stimati il valore aggiunto e il reddito d’impresa. Per il calcolo del modello di regressione verranno presi in considerazione i dati panel di 8 anni: sarà utilizzato un panel che considera un periodo temporale più ampio consentendo al fisco di calcolare l’importo da versare nelle casse dell’erario con informazioni più accurate e stime più efficienti. L’Agenzia delle Entrate comunicherà al singolo contribuente il risultato dell’indicatore sintetico, comprese le componenti di incoerenza. L’obiettivo è quello di incentivare l’imprenditore non solo all’adempimento spontaneo, ma anche motivarlo ad avere una comunicazione con il fisco per migliorare la propria posizione e la “pagella” di affidabilità. L’abolizione degli studi di settore costituisce una manovra del governo volta a incentivare l’attività imprenditoriale, creando un sistema fiscale basato sugli incentivi alla legalità, sebbene ad oggi ancora non sia chiaro in cosa consisteranno i nuovi indici di affidabilità. Intanto ci si augura che con l’introduzione degli Isa, gli imprenditori potranno essere incentivati a pagare in base alla propria reale capacità contributiva.

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