Le linee guida si differenziano in base allo
scenario: le diverse aree del mondo vengono suddivise in funzione delle risorse disponibili, tenendo conto delle disponibilità finanziarie di una regione o di un paese, del personale a disposizione, delle infrastrutture e dell’accesso ai servizi. I diversi scenari sono i seguenti: livello di base, limitato, avanzato e massimo.
Arrossi spiega: “L'obiettivo di questa linea-guida è quello di fornire un riferimento a medici, dirigenti della sanità pubblica e politici, tenendo conto delle risorse a disposizione, in materia di prevenzione primaria del cancro del collo dell'utero, per ridurre la prevalenza di papillomavirus umano (HPV) con la somministrazione del vaccino anti HPV”. Il documento raccomanda, per tutti i tipi di risorse, due dosi di vaccino alle ragazze tra 9 e 14 anni, con intervalli che vanno da 6 a 12-15 mesi. Dove la disponibilità di risorse è avanzata o massima, le linee guida consigliano di completare la serie di somministrazioni nelle ragazze di almeno 15 anni che abbiano ricevuto il primo vaccino prima dei 15 anni; invece per quelle ragazze che non sono state vaccinate prima del compimento del quindicesimo anno di età, consigliano la somministrazione di tre dosi. In tutti in casi comunque specificano che il limite massimo di età per ricevere il vaccino è di 26 anni. Infine, negli scenari in cui le risorse sono limitate o di base, viene suggerito che, dopo avere vaccinato almeno la metà delle ragazze di età compresa tra 9 e 14 anni, chi ha ricevuto una sola dose può completare la serie di vaccini tra i 15 e i 26 anni.
Nessun commento:
Posta un commento