martedì 20 settembre 2016

La “molecola della fertilità” contro la sindrome dell'ovaio policistico

Un recente studio, presentato al "18th World Pediatric and Adolescent Gynecology Congress" a Firenze (25-28 Giugno 2016), ha illustrato gli effetti positivi contro la sindrome dell'ovaio policistico di una sostanza: si chiama “inositolo” ed è contenuta in alcuni alimenti come i legumi, i cereali e la frutta.
La sindrome dell’ovaio policistico (Pcos) è una patologia che colpisce fra il 5% e il 10% delle donne in età riproduttiva e impedisce a molte di loro di concepire. Durante il congresso di Firenze è stato presentato lo studio relativo all’inositolo, ribattezzato “molecola della fertilità”, contro l’infertilità femminile. A dirigere questo
studio sono stati Vittorio Unfer, professore di ostetricia e ginecologia all'Università Ipus di Chiasso in Svizzera e John E. Nestler, professore di medicina al Dipartimento di medicina Interna del Virginia Commonwealth University. Questa molecola avrebbe la capacità di migliorare la qualità ovocitaria nelle donne e conseguentemente la fertilità.
Quanto consigliato dallo studio è di seguire una dieta equilibrata che includa gli alimenti contenenti l’inositolo, per esempio ne è ricca la lecitina di soia, oltre che il riso integrale, il grano saraceno, l’avena e l’orzo e anche la carne, sia di bovino che di suino, ne contiene una certa quantità. In aggiunta alla dieta è consigliato abbinare dell’attività fisica e, se necessario, fare uso di integratori a base di inositolo. I risultati ottenuti da questa “terapia” sono molto positivi: il 50% delle pazienti che ha assunto questa molecola è tornata ad ovulare dopo circa un mese, l'88% ha ripristinato il ciclo mestruale dopo 3 mesi e il 55% è riuscito anche ad avere una gravidanza spontanea.

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