Uno studio pubblicato sul Journal of Travel Medicine afferma che, sebbene in alcuni casi i
dati non siano abbastanza numerosi, molti dei vaccini utili per le donne in
gravidanza che devono fare un viaggio, non costituiscono un rischio per la loro
sicurezza.
Come afferma Roni Nasser, del Rambam Health Care Campus di Haifa, in
Israele, primo autore dello studio, “ci sono prove sufficienti per sostenere
che il vaccino per l'influenza e quello per tetano, difterite e pertosse non
siano associati a problemi di sicurezza nelle donne incinte, e pensiamo che
probabilmente altri vaccini, come quello vivo attenuato per la febbre gialla,
quello antimeningococcico, quello contro l'epatite A e quello contro l'epatite
B, e quello contro la rabbia, non presentino rischi particolari, anche se le
prove a riguardo sono di qualità inferiore. Vi sono poi altri vaccini, tra cui
quelli contro morbillo, parotite, rosolia, tifo, poliomielite, encefalite
giapponese ed encefalite da zecche, per i quali non sono disponibili dati di
sicurezza in gravidanza”.
I Centers for Disease Control and Prevention
statunitensi in generale raccomandano per le donne incinte i vaccini per
influenza, tetano, difterite e pertosse, mentre per quando riguarda tutti gli
altri vaccini consigliano di valutare il rapporto tra potenziali benefici e
danni e decidere in base alle reali necessità di viaggiare.
I ricercatori proseguono spiegando che “sebbene la
nostra analisi non indichi in generale la presenza di danni associati ai
vaccini, dato che la maggior parte dei viaggi può essere annullata o ritardata,
bisogna tenere conto della situazione nel luogo dove ci si reca”; difatti
sarebbe meglio evitare viaggi in luoghi dove sono in corso epidemie di febbre
gialla, ma rimandare il viaggio evitando quindi il vaccino. Se invece
l’esposizione all’infezione è inevitabile ed è stata prolungata è il caso di
sottoporsi al vaccino.
“Durante i periodi di emergenza di salute pubblica,
quando l'esposizione a malattie con conseguenze importanti per le donne in
gravidanza e i loro bambini è inevitabile, bisognerebbe utilizzare i vaccini
anche se la loro sicurezza in questa particolare popolazione non è stata ancora
ben chiarita”.
https://doi.org/10.1093/jtm/taz074
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