mercoledì 23 settembre 2020

Professionisti sanitari: sanzioni per chi non ha la Pec

Il decreto semplificazioni numero 76, da poco approvato anche alla Camera e diventato legge, prevede, da Luglio, la sospensione dall’Albo dei professionisti per quelli che non sono provvisti di una casella di posta elettronica certificata (Pec).

Secondo l’articolo 37, coloro che non comunicano il proprio domicilio digitale vanno diffidati dall’Ordine di appartenenza e, in caso di non adempimento entro 30 giorni, successiva sospensione dall’Albo fino a che non venga comunicato un indirizzo di Pec.

La Federazione nazionale sanitari pensionati e vedove (Federspev) in una lettera indirizzata al premier Giuseppe Conte, ai Presidenti e Capigruppo di Camera e Senato, ai Ministri di Lavoro, Interno, Giustizia, Salute, Economia e Funzione pubblica, espone il problema relativo ai medici più anziani, poco avvezzi all’utilizzo del computer. Michele Poerio, presidente della Federspev, ricorda come il disagio dei medici pensionati sia già stato segnalato anche dal presidente Fnomceo Filippo Anelli, e chiede che venga introdotta una norma transitoria che escluda dall'obbligo gli over 75 senza partita Iva che non esercitano più la professione ma rimangono comunque iscritti all'Ordine professionale. Marco Perelli Ercolini, vicepresidente Federspev, spiega: “A differenza delle imprese che hanno tempo sino al 1° ottobre per mettersi in regola, nel caso dei professionisti il decreto semplificazioni non fissa una data entro la quale il professionista deve effettuare la comunicazione ma gli riconosce solo 30 giorni per adeguarsi. Ma quanti medici, giornalisti e pubblicisti oltre i 75, 80 anni - pur non esercitando più la professione - restano iscritti all'Ordine per senso di appartenenza, e nondimeno non hanno il computer, oggetto misterioso per loro? Questi medici saranno costretti a cancellarsi, anche se stiamo un po' tutti dimenticando come i medici pensionati siano stati i primi nei mesi scorsi, sempre per senso di appartenenza, a buttarsi in prima linea per affrontare la pandemia da coronavirus, lamentando perdite altissime”.

Relativamente agli Ordini professionali, secondo il decreto, questi sono tenuti a comunicare alle Pubbliche amministrazioni l'elenco dei domicili digitali dei propri iscritti ed il loro aggiornamento e ove non lo facessero possono essere commissariati, nel caso di medici e odontoiatri dal Ministero della Salute.

Negli ultimi anni alcuni ordini hanno messo a disposizione degli iscritti delle caselle di posta elettronica, a pagamento o meno (ad esempio, Milano). Anche per le imprese iscritte al registro, Società tra Professionisti incluse, vi è l'obbligo di comunicare la Pec all'Ordine, con una sanzione pecuniaria fino a 2.064 euro in caso di inadempienze. In generale, l'indirizzo di Posta elettronica certificata da comunicare è quello registrato all'Anagrafe nazionale della popolazione residente a disposizione della Pubblica amministrazione e dei gestori dei pubblici servizi (Registro Ini-Pec).


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