Il decreto semplificazioni numero 76, da poco approvato anche alla Camera
e diventato legge, prevede, da Luglio, la sospensione dall’Albo dei
professionisti per quelli che non sono provvisti di una casella di posta
elettronica certificata (Pec).
La Federazione nazionale sanitari pensionati e vedove (Federspev) in una
lettera indirizzata al premier Giuseppe Conte, ai Presidenti e Capigruppo di
Camera e Senato, ai Ministri di Lavoro, Interno, Giustizia, Salute, Economia e
Funzione pubblica, espone il problema relativo ai medici più anziani, poco
avvezzi all’utilizzo del computer. Michele Poerio, presidente della Federspev,
ricorda come il disagio dei medici pensionati sia già stato segnalato anche dal
presidente Fnomceo Filippo Anelli, e chiede che venga introdotta una norma
transitoria che escluda dall'obbligo gli over 75 senza partita Iva che non
esercitano più la professione ma rimangono comunque iscritti all'Ordine
professionale. Marco Perelli Ercolini, vicepresidente Federspev, spiega: “A
differenza delle imprese che hanno tempo sino al 1° ottobre per mettersi in
regola, nel caso dei professionisti il decreto semplificazioni non fissa una
data entro la quale il professionista deve effettuare la comunicazione ma gli
riconosce solo 30 giorni per adeguarsi. Ma quanti medici, giornalisti e
pubblicisti oltre i 75, 80 anni - pur non esercitando più la professione -
restano iscritti all'Ordine per senso di appartenenza, e nondimeno non hanno il
computer, oggetto misterioso per loro? Questi medici saranno costretti a
cancellarsi, anche se stiamo un po' tutti dimenticando come i medici pensionati
siano stati i primi nei mesi scorsi, sempre per senso di appartenenza, a
buttarsi in prima linea per affrontare la pandemia da coronavirus, lamentando
perdite altissime”.
Relativamente agli Ordini professionali, secondo il decreto, questi sono
tenuti a comunicare alle Pubbliche amministrazioni l'elenco dei domicili
digitali dei propri iscritti ed il loro aggiornamento e ove non lo facessero
possono essere commissariati, nel caso di medici e odontoiatri dal Ministero
della Salute.
Negli ultimi anni alcuni ordini hanno messo a disposizione degli iscritti
delle caselle di posta elettronica, a pagamento o meno (ad esempio, Milano).
Anche per le imprese iscritte al registro, Società tra Professionisti incluse,
vi è l'obbligo di comunicare la Pec all'Ordine, con una sanzione pecuniaria
fino a 2.064 euro in caso di inadempienze. In generale, l'indirizzo di Posta
elettronica certificata da comunicare è quello registrato all'Anagrafe
nazionale della popolazione residente a disposizione della Pubblica
amministrazione e dei gestori dei pubblici servizi (Registro Ini-Pec).
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