Siglato in via definitiva all’Aran il contratto
2016-2018 che prevede, come novità principale, un aumento lordo ai circa 130
mila professionisti del Ssn di 125 euro al mese (per tredici mensilità) sullo
stipendio base e altri 75 euro legati alla parte accessoria del salario, e
questo già da gennaio o al massimo febbraio;
saranno quindi riconosciuti
incrementi retributivi a regime del 3,48%.
Come afferma Carlo Palermo, segretario dell'Anaao-Assomed,
questo è “un contratto di ripartenza, che finalmente chiude una fase buia lunga
10 anni che ha determinato ripercussioni negative sulle condizioni di lavoro
dei medici”. Questo contratto è poi arrivato con grande ritardo, tanto che è
già in discussione il nuovo accordo 2019-2021.
Tra le grandi novità quindi c’è la concessione di
maggiori fondi ai medici sottoposti a carico di lavoro più intenso e a rischio
burnout: il contratto prevede 30 euro in più per l’indennità di guardia
notturna, facendo così salire la notte a 100 euro lorde, e 50 euro a notte in
più invece per i medici del Pronto soccorso (portandola in questo caso fino a
120 euro ognuna); inoltre per contrastare la perdita di dipendenti del Ssn
causa Quota 100, le aziende sanitarie avranno l’obbligo di valutare la
possibilità di riconoscere l'esonero dalle “guardie” dei medici con più di 62
anni.
Altra novità fornita dal contratto firmato da Anas è
l’introduzione di un nuovo percorso professionale a fianco alla classica
carriera gestionale (con accesso tramite il concorso da primario), ovvero quella
per incarichi di “alta professionalità” che riguarderà un totale di 11mila
posizioni. Un’opportunità questa per i medici più giovani bloccati dai concorsi
e dai tagli alle strutture, che potranno così fare carriera e guadagnare di più
in base al loro curriculum, alla casistica dei casi trattati e alle abilità
tecnologiche, indipendentemente dall’anzianità di servizio.
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