giovedì 3 ottobre 2019

Crediti ECM: maggiore flessibilità per chi è sotto la soglia


Alla quinta edizione delle Giornate di approfondimento sulla Formazione del medico, organizzate a Bari dall'Ordine dei medici locale con Fnomceo, 

è emerso che molti professionisti non riescono a fare i corsi di aggiornamento (al 2016 circa il 43% dei professionisti non avrebbe completato i 150 crediti del triennio formativo), ma ora avranno più tempo per aderire al dossier formativo e più chance per essere valutati in modo che oltre al numero dei crediti conti l'impegno. Dal prossimo triennio però, secondo la legge del 2010, ci saranno sanzioni per chi non fosse in regola con i punteggi; inoltre, come previsto dal decreto attuativo della legge sulla sicurezza delle cure, dal 2023 si valuterà il mancato aggiornamento, quindi un numero insufficiente di crediti, ai fini di un’eventuale condanna del medico portato in giudizio per un danno a un paziente.
Roberto Stella, Coordinatore Nazionale Area Formazione Fnomceo e membro della Commissione Nazionale Formazione Continua, spiega: “molti colleghi, non solo medici, sono lontani dall'aver soddisfatto il debito formativo. Spesso, il mancato aggiornamento non è colpa loro: è stato difficile frequentare per molti ospedalieri le cui aziende o hanno attinto alle ore di formazione per contingentarli in reparto ed ovviare alle carenze in organico o non hanno fatto esse stesse sufficiente formazione. Ed è stato difficile sobbarcarsi tutte le spese per molti liberi professionisti. La Commissione ha fin qui consentito di utilizzare il triennio formativo 2017-19 per recuperare anche i crediti mancati nel precedente triennio 2014-16, di ottenere 30 crediti di riduzione se nel triennio 2014-16 si era acquisito un alto numero di crediti, di totalizzare fino al 20% dei crediti con autoformazione, strumento fin qui purtroppo sotto-utilizzato”.
A Bari sono state annunciate delle novità che, come spiegato da Stella, “non consistono in sconti o sanatorie ma in opportunità concesse da chi ha a cuore l'Ecm a chi si impegna a mettersi in regola, e in un'attenzione supplementare nel valutare le situazioni specifiche, i trend più recenti nella formazione dei singoli e l'adesione al dossier formativo singolo e di gruppo”. Con l'accorpamento dei trienni “si fa in modo che chi in questo triennio ha totalizzato molti più crediti possa "recuperare" il gap del passato spalmando tutto il punteggio dei sei anni in un unico pacchetto temporale 2014-2019. Quanto al dossier formativo, che al pari dell'autoformazione è stato poco impiegato per conseguire crediti, fin qui comporta che, se il piano formativo scelto dal singolo è coerente almeno al 70% rispetto alle materie programmate, arriva un bonus di 30 crediti di cui 10 scontati nel triennio in corso e 20 nel successivo. Ora è stato scelto di prorogarlo al 31 dicembre 2019. La norma iniziale affermava che andava compilato entro la fine del secondo anno del triennio, cioè nel 2018, e che il bonus maturato nel 2019 sarebbe valso nel prossimo triennio, invece ora, per farlo conoscere e premiare chi dà valore a questa chance, si consente di maturare il bonus di 20 crediti anche a chi aderisce nel 2019 cosicché se inizia il percorso nel 2020 avrà a disposizione tutto il prossimo triennio formativo per completare il dossier”.
Inoltre da fine 2019 i provider hanno 3 mesi di tempo per trasmettere i crediti conferiti: “solo da quella data potremo valutare eventuali situazioni specifiche di interferenza con la frequenza Ecm (master, corsi di formazione specifica dottorati, gravidanza) citate nel manuale del professionista ma del cui peso solo ora molti colleghi si rendono conto al punto da segnalarle agli ordini, o altre, come il diverso peso della ricerca nella formazione dell'universitario”, conclude Stella.

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