martedì 9 luglio 2019

Proposta di legge sanità: i compensi delle case farmaceutiche dovranno essere resi pubblici

Si chiama “Sunshine Act” la proposta di legge arrivata in Senato a firma dei deputati cinquestelle Massimo Baroni e Nicola Provenza. Il testo, recante “'Disposizioni in materia di trasparenza dei rapporti tra le imprese produttrici, i soggetti che operano nel settore della salute e le organizzazioni sanitarie”, prevede che pubblici i trasferimenti di valore da parte dell'industria sanitaria verso le
organizzazioni e gli operatori sanitari vengano resi pubblici; nello specifico sarà obbligatorio pubblicare sul sito web del Ministero della Salute i rapporti economici tra imprese produttrici e personale sanitario e amministrativo da un minimo di 50 euro, e un minimo di 500 euro nel caso i trasferimenti si abbiano tra imprese e organizzazioni sanitarie.
Come spiegato dai due deputati che l’hanno presentata, questa pdl è “un altro fondamentale tassello per proseguire il contrasto alla corruzione, tramite la trasparenza totale all'interno del Servizio sanitario nazionale”, e a tal proposito interviene anche Raffaele Cantone, presidente dell'Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac), che commenta: “è utile perché introduce trasparenza sulle modalità attraverso le quali avviene il rapporto tra aziende farmaceutiche e operatori sanitari. Questo rapporto viene affrontato nel modo giusto, non criminalizzandolo, ma facendo emergere il contenuto del rapporto stesso, dietro al quale si nasconde, a volte, anche altro”.
Dal 2014 negli USA è in vigore una norma analoga che prevede l’obbligo di iscrizione di tali transazioni in un apposito registro visionabile da chiunque voglia conoscere eventuali legami finanziari esistenti tra aziende produttrici e professionisti della salute. E anche per l’Italia infatti, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore del provvedimento, lo stesso prevede l’istituzione, nel sito web del Ministero della Salute, del registro pubblico telematico denominato "Sanità trasparente" che potrà essere liberamente consultato e sarà provvisto di funzioni che permettono la ricerca e l'estrazione dei dati, i quali saranno consultabili sul portale per una durata di cinque anni dalla data di pubblicazione, per poi essere cancellati.
Le comunicazioni telematiche da parte delle aziende produttrici andranno effettuate entro il semestre successivo l'erogazione del compenso e l'accordo, pena il pagamento di una sanzione amministrativa pecuniaria che, per ciascuna comunicazione omessa, corrisponde al pagamento di una somma di 1.000 euro aumentata di venti volte l'importo dell'erogazione alla quale si riferisce l'omissione. Anche gli atti di irrigazione delle sanzioni saranno resi pubblici sul sito del Ministero: per un periodo non inferiore a novanta giorni saranno pubblicati i nomi delle imprese produttrici che non abbiano trasmesso le comunicazioni dovute o abbiano fornito notizie false.

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