martedì 9 luglio 2019

Vitamina D in gravidanza non protegge da asma infantile

A partire dall’osservazione di un generale aumento globale di carenza di vitamina D in concomitanza con un aumento della prevalenza di asma infantile, un gruppo di ricercatori ha lavorato ad uno studio, pubblicato recentemente su JAMA, per approfondire un eventuale collegamento tra i due. L’osservazione di questi due dati ha suggerito che livelli bassi di vitamina D nelle madri in gravidanza possano aumentare
il rischio di asma nel bambino. Lo studio randomizzato ha inizialmente previsto un follow-up a breve termine, quando i bambini avevano 3 anni, ma a causa dell’età molto piccola dei bambini è stato difficile porre una diagnosi di asma e quindi escludere un eventuale effetto protettivo clinicamente importante; per tale ragione è seguito un follow-up a lungo termine, fino all’età dei bambini di 6 anni.
“Abbiamo portato avanti uno studio controllato randomizzato in doppio cieco all'interno della coorte danese COPSAC2010, nel quale abbiamo provato a somministrare quantità maggiori di sette volte di integratori di vitamina D rispetto alla dose standard a partire dalla ventiquattresima settimana di gravidanza, con lo scopo di verificare se vi fosse una riduzione del rischio di asma della prole”, spiega Nicklas Brustad, dello Herlev and Gentofte University Hospital di Copenhagen, Danimarca, primo autore dello studio. Più di 600 donne sono state quindi randomizzate a ricevere dalla ventiquattresima settimana di gestazione 2.400 UI di vitamina D o placebo ogni giorno, oltre all'assunzione quotidiana raccomandata di 400 UI di vitamina D.
All’età di 6 anni sono poi stati valutati 550 bambini e i risultati non hanno mostrato alcuna differenza significativa nella percentuale di diagnosi di asma tra i gruppi trattati con vitamina D ad alto dosaggio (8%) e placebo (7%), e nemmeno nel tasso di bambini con respiro sibilante persistente. In aggiunta non si sono riscontrate neanche differenze per altri esiti come la funzione polmonare e la reattività bronchiale.

JAMA. 2019. doi: 10.1001/jama.2019.0052


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