lunedì 15 aprile 2019

Per il 2025 prevista un’Italia senza medici, questa la situazione

Un’analisi realizzata dal sindacato dei medici Anaao Assomed ha esaminato le curve di pensionamento e dei nuovi specialisti formati nel periodo 2018-2025 prevedendo, per il 2025, una situazione di emergenza per quanto riguarda i servizi offerti dal Sistema Sanitario Nazionale in termini di personale medico. Secondo l'Anaao la maggior parte delle specializzazioni andrà in deficit in praticamente tutte le regioni italiane, con un totale di circa 16.700 medici mancanti.
Secondo l’indagine, le carenze maggiori si
avranno per il Nord in Piemonte e Lombardia, per il Centro in Toscana e al Sud in Puglia, Calabria e Sicilia. Il Lazio costituisce l’unica eccezione Italiana in grado di soddisfare, nel numero generale ma non per ogni singola specializzazione, il disavanzo netto determinato dalla fuoriuscita di specialisti.

Specializzazioni che dall’analisi risultano carenti in tutte le regioni sono: anestesisti e rianimatori, chirurghi generali, internisti e cardiologi, ma anche ginecologi, psichiatri e ortopedici. Ad aggravare la situazione, i pensionamenti dei medici sono in aumento con l’introduzione della “Quota 100” e, a tale proposito, le professioni per le quali la programmazione risulta più deficitaria rispetto alle necessità determinate dall’entrata in vigore delle nuove modalità previdenziali sono i medici d’emergenza-urgenza e i pediatri.
Secondo Eurostat, nel 2016 erano presenti negli ospedali italiani circa 213 medici ogni 100 mila abitanti, mentre le previsioni per il 2025 danno 181 medici ogni 100 mila abitanti. Già ora la mancanza di personale, come spiega il sindacato, “obbliga i medici a turni gravosi, surplus di orario, ferie non godute e in questa situazione di disagio crescente, la pensione diventa sempre più un traguardo agognato”, rendendo Quota 100 “un’opportunità allettante, anche per chi ha sempre vissuto la professione con passione e ragione di realizzazione personale”.
Per quanto riguarda le soluzioni al problema, secondo Anaao non sarebbe particolarmente utile aumentare gli ingressi ai corsi di Medicina e Chirurgia in quanto gli studenti sarebbero completamente formati non prima di una decina d’anni, troppo tardi quindi per le previsioni risultate dall’indagine. Secondo il sindacato sarebbe invece necessario aumentare a 10 mila l’anno i contratti di formazione specialistica, recuperare tutti i contratti persi o mai assegnati dal Miur per i circa 10 mila medici in attesa di uno sbocco formativo e aumentare in maniera notevole le assunzioni del Ssn “eliminando ogni anacronistico vincolo di spesa, semplificando le procedure concorsuali, prolungando la validità delle graduatorie e permettendo, nel caso di carenza di partecipanti ai concorsi, un’entrata al lavoro anticipata agli specializzandi dell’ultimo anno”.

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