lunedì 15 aprile 2019

I giovani italiani si rivolgono sempre meno al medico per consulti su sessualità e riproduzione

Promosso dal Ministero della Salute, il Progetto "Studio Nazionale Fertilità", con quattro indagini, ha indagato su conoscenze, comportamenti e atteggiamenti in ambito sessuale e riproduttivo degli italiani, giovani soprattutto, e dei professionisti sanitari. Nel dettaglio sono stati coinvolti quasi 14 mila giovani studenti universitari, 941 classi terze di 482 scuole superiori su tutto il territorio nazionale e oltre 20 mila persone di
entrambi i sessi in età fertile (18-49 anni).
I principali risultati, recentemente resi noti a Roma, hanno messo in luce un dato allarmante sopra tutti, ovvero che la stragrande maggioranza di giovani, tra adolescenti e studenti universitari, si rivolge a internet per avere informazioni sulla salute sessuale e riproduttiva. I numeri parlano di 9 ragazzi su 10 che preferiscono il web al rivolgersi alla propria famiglia o al medico (scelta adottata da un giovane su 4), oppure ai consultori (servizio molto poco conosciuto).
Secondo quanto sostenuto dai giovani italiani, il giusto ambiente dove trattare di sessualità e procreazione sarebbe la scuola ed infatti dai dati appare che le conoscenze sono davvero scarse in questi ambiti, in particolare per ciò che riguarda le malattie sessualmente trasmissibili e le problematiche dell’infertilità. Ulteriori dati che risultano dalle indagini sono l’utilizzo abbastanza diffuso dei contraccettivi tra i giovani, dove il preferito sembra essere il preservativo; i giovani inoltre dichiarano all’80% di voler diventare genitori in futuro, percentuale che cambia tra gli adulti, dove il 44% di loro dichiara di non voler avere figli a causa di fattori economici e lavorativi, della preoccupazione di assenza di sostegno per le famiglie e per problematiche relative alla vita di coppia. Per quanto riguarda la procreazione assistita, le conoscenze sembrano essere scarse e viene molto sovrastimata la possibilità di queste tecniche di risolvere i casi di infertilità.
Infine per quanto riguarda medici e professionisti sanitari italiani, questi sembrano avere una buona preparazione, dato che hanno risposto correttamente in tre casi su quattro alle domande proposte; rilevate però carenze in alcune aree che richiederebbero formazione, in particolare ad esempio la comunicazione con gli assistiti.

Ministero della Salute
http://www.salute.gov.it/portale/documentazione/p6_2_2_1.jsp?lingua=italiano&id=2823

Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...