martedì 26 febbraio 2019

Chirurgia ginecologica: la situazione sul territorio Toscano

In un anno sono circa 6.000 gli interventi di chirurgia ginecologica che vengono svolti nella regione Toscana, andando ad impattare positivamente sulla vita delle donne. Medici e istituzioni si sono recentemente riunite con lo scopo di aumentare gli standard qualitativi, aumentare l’accesso alle cure e in generale offrire alle donne un modello regionale che garantisca in tutti i centri del territorio eccellenza nelle cure. I mezzi per raggiungere tale scopo vogliono essere l’innovazione tecnologica, la formazione del personale e la
chirurgia mininvasiva.
Maggior beneficio sia per le pazienti che per il sistema sanitario, la chirurgia mininvasiva può essere adoperata sulla maggior parte delle procedure chirurgiche ginecologiche, rappresentando un grande risparmio delle spese relative ai ricoveri, ma purtroppo oggi non è equamente diffusa sul territorio, con grande differenza tra le varie strutture. Per tale ragione è importante partire da un’analisi di sostenibilità e da un progetto che coinvolga professionisti e strutture per puntare alla formazione e allo sviluppo.
Tommaso Simoncini, Direttore UOC Ginecologia e Ostetricia Universitaria I, Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana, e membro del direttivo dell’Associazione Italiana di Urologia Ginecologica e del Pavimento Pelvico (A.I.U.G.), spiega in merito che “la chirurgia ginecologica rappresenta un bisogno di salute fondamentale e ha un impatto rilevante sulla popolazione per i numeri elevatissimi, per l'impatto sulla fertilità e sulla qualità di vita delle donne; abbiamo deciso di coinvolgere tutti gli stakeholder del settore per promuovere un modello di crescita condivisa tra politica sanitaria e professionisti che possa garantire migliore cura e maggiore sostenibilità, creando le condizioni perché tutti i centri dove si fa chirurgia ginecologica possano essere in condizione di garantire non soltanto gli stessi percorsi di cura, ma anche tecniche all'avanguardia ed erogare quindi il miglior trattamento, attraverso progetti di formazione ed investimenti sostenibili”.

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