venerdì 19 ottobre 2018

Figli di donne obese a rischio salute anche senza diabete e ipertensione

Secondo uno studio recentemente pubblicato su Obstetrics & Gynecology e realizzato su una coorte di donne in gravidanza senza diabete o ipertensione, c’era un più alto rischio di partorire bambini con problemi di salute nelle donne affette da obesità. Nel dettaglio “le donne obese hanno un rischio aumentato di avere un bambino con encefalopatia ipossico-ischemica o sospetto di sepsi, o che necessita di essere sottoposto a ipotermia”, come
spiega Brock Polnaszek, della Washington University di St. Louis, primo autore dello studio.
Studi precedenti hanno suggerito l’importanza dell’obesità, in queste situazioni, in relazione a ipertensione e diabete, quindi per meglio comprendere la situazione, i ricercatori hanno eseguito un'analisi secondaria dei dati di uno studio prospettico presso il loro centro nel 2010-2014.
Per lo studio sono quindi state prese in considerazione un totale di 6.458 donne senza diabete e ipertensione, di cui 3.311 obese e 3.147 non obese. I dati relativi al gruppo di donne erano i seguenti: le donne obese erano più anziane (età media 25,7 rispetto a 25,2 anni) e avevano più probabilità di essere afro-americane (69% rispetto a 58%) o di avere avuto in passato un parto cesareo (10% rispetto a 7%); relativamente alla gravidanza valutata ai fini delle studio, le donne con obesità avevano più probabilità, rispetto al resto delle donne, di avere un parto cesareo, ricevere un'induzione di parto o avere un travaglio prolungato.
Dopo aggiustamento dei dati per etnia, i figli di donne obese hanno mostrato un rischio significativamente maggiore di morbilità neonatale (9,2% rispetto a 7,2%) e morbilità neurologica neonatale (0,7% rispetto a 0,3%); in particolare, avevano maggiori probabilità di mostrare encefalopatia ipossico-ischemica (0,5% rispetto a 0,2%) e di ricevere un trattamento di ipotermia (0,6% rispetto a 0,2%). Al contrario invece, nonostante avessero maggiori probabilità di avere una sospetta sepsi (7,6% rispetto a 5,8%), la probabilità di sepsi confermata non differiva da quella dei figli di donne non obese (0,1% rispetto a 0,1%).
Gli autori concludono spiegando che “saranno necessari ulteriori studi per corroborare e identificare strategie per ridurre la morbilità neonatale dato il crescente numero di donne con obesità”.

Obstetrics & Gynecology: October 2018 - Volume 132 - Issue 4 - p 835–841
doi: 10.1097/AOG.0000000000002775

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