Ossitocina e depressione post-partum

C’è la possibilità che i livelli di ossitocina in gravidanza possano determinare il livello di gravità dei sintomi depressivi post-partum, facendo diventare questo ormone un biomarcatore per suddetta patologia. Questo è quello che emerge da uno studio pilota svolto alla Northwestern university Feinberg school of medicine e condotto su 66 donne sane in gravidanza non depresse, misurando le concentrazioni di questo ormone durante la gravidanza e verificando i sintomi depressivi sei settimane dopo aver
partorito.
Nel dettaglio, elevati livelli di ossitocina nel terzo trimestre di gravidanza potrebbero influenzare fenomeni depressivi dopo il parto nelle donne che soffrivano di depressione già in precedenza. “Secondo ricerche precedenti, una pregressa storia depressiva può modificare il recettore per l'ossitocina rendendolo meno efficiente” asserisce Suena Massey, professore associato di psichiatria e scienze comportamentali alla Northwestern e coautrice dell'articolo pubblicato su Archives of Women's Mental Health, aggiungendo di essere sulla buona strada nel poter identificare l’ossitocina come biomarcatore.
I risultati hanno in effetti dimostrato la presenza di elevati livelli di ossitocina nel terzo trimestre, associata a gravi sintomi depressivi post parto, nelle donne affette da depressione prima della gravidanza. Tra i sintomi più frequenti ci sono stati insonnia e ansia, dolori diffusi e cefalea, astenia, perdita di appetito e senso di tristezza. L’ossitocina è un ormone peptidico che induce il travaglio e favorisce l’allattamento agendo su mammella e utero, “ma oltre a queste classiche funzioni l'ossitocina possiede la capacità di regolare i comportamenti sociali, sessuali e materni, interferendo nel modo in cui percepiamo lo stress o l'ansia”.
Massey conclude “data l'importanza della depressione post-partum non trattata per mamma e bambino, la capacità di stratificarne il rischio con un biomarcatore specifico, se confermata da studi futuri, sarebbe oltremodo rilevante in termini di prevenzione”.