martedì 26 aprile 2016

L'esposizione ai batteri vaginali dei nati con cesareo non convince gli esperti

Di uso frequente la pratica di sottoporre i bambini nati con parto cesareo al contatto con i fluidi vaginali, seguendo il principio che i batteri vaginali in essi contenuti possano dare beneficio al sistema immunitario del neonato. Alcuni pediatri dell'Imperial College London, tra i quali troviamo Aubrey Cunnington, hanno espresso il loro disappunto in merito, pubblicando un articolo sul British Medical Journal e asserendo che “non esiste alcuna prova certa che la semina del microbioma tramite tampone vaginale sia benefica per il bambino”. Il gruppo di medici ritiene inoltre
che, non solo i batteri vaginali potrebbero non fornire alcun beneficio al neonato, ma potrebbero addirittura rappresentare un rischio per possibili infezioni e per questo essi sconsigliano all’organico sanitario di effettuare questa procedura quando le madri lo richiedono. A proposito di questo Cunnington aggiunge “in queste circostanze dovremmo da un lato rispettare la loro decisione, ma dall'altro garantire che siano pienamente informate circa i rischi teorici della procedura”.
Nel caso in cui il neonato successivamente riscontrasse malori di qualunque tipo, i medici consigliano di fare sempre presente a chi di dovere della pratica a cui il bambino è stato sottoposto, infatti “l'informazione potrebbe essere determinante nella diagnosi e nel trattamento di una potenziale infezione grave”.
Gli autori concludono sottolineando come l’allattamento al seno nella fase iniziale di vita del neonato abbia “un effetto potente sul microbioma in via di sviluppo” e per questo motivo lo incoraggiano fortemente a scapito del contatto con i fluidi vaginali.

Bmj 2016. doi: 10.1136/bmj.i227

http://www.bmj.com/cgi/doi/10.1136/bmj.i227

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