Kevin Ault della University of Kansas a Kansas City, che ha collaborato alla stesura del documento, ha spiegato che hanno “avuto richieste dai nostri membri riguardo alla realizzazione di una raccolta di queste informazioni in maniera che potessero essere recuperate facilmente”. Difatti questo progetto è stato pensato come a
qualcosa da poter affiggere al muro in modo da poter avere tutte le informazioni a portata di mano. Le raccomandazioni, in forma di tabella, raccolgono:
- Vaccini adatti a tutte le gravidanze, quali influenza, tetano, pertosse e difterite
- Vaccini adatti solo ad alcune donne in gravidanza, quali pneumococco, meningite, epatite A e B
- Vaccini controindicati in gravidanza, quali HPV e vaccini vivi in generale
- Vaccini adatti durante il periodo post-partum
Inoltre viene raccomandato che nella visita iniziale prenatale, i medici dovrebbero assicurarsi che le donne abbiano effettuato alcune vaccinazioni: una donna incinta che non sia stata vaccinata per morbillo, parotite e rosolia o varicella, dovrebbe essere immunizzata nel periodo post-partum e non durante la gravidanza, per evitare di contagiare il bambino, questo anche in fase di allattamento. Sebbene sia infinitamente basso il rischio di trasmissione al bambino tramite un vaccino vivo attenuato somministrato inavvertitamente durante la gravidanza, non si vuole rischiare che un vaccino con virus vivi infetti una donna incinta e quindi si abbia una trasmissione della malattia materna-fetale. Per tale ragione, tutti i vaccini vivi attenuati sono controindicati in gravidanza.
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