martedì 9 luglio 2019

Specializzandi di Medicina: pochi giovani scelgono Chirurgia

L'Associazione chirurghi ospedalieri italiani (ACOI) ha recentemente presentato i risultati di un sondaggio che ha somministrato ad un centinaio dei propri iscritti e relativo al percorso di specializzazione. Il campione analizzato era composto di specializzandi, la maggior parte del Nord Italia, i quali hanno delineato con le loro risposte una situazione preoccupante del sistema
formativo in Chirurgia.
Il 60% considera inadeguato il concorso nazionale a selezionare in modo meritocratico l'accesso alle scuole di specializzazione; in oltre l'85% dei casi, un chirurgo appena specializzato non si sente in grado di praticare un intervento senza una supervisione; più del 90% degli specializzandi ritiene necessario far entrare gli ospedali nel sistema formativo delle scuole di specializzazione in chirurgia generale e il 60% definisce la formazione ospedaliera migliore rispetto a quella universitaria. In generale, relativamente alla specializzazione in Chirurgia, i medici lamentano dei gap esistenti in termini di controllo durante le prove tra le diverse Università, dei test complicati e in alcuni casi poco pertinenti alla materia a cui si associano curricula poco valorizzati e dubbie modalità di scorrimento delle graduatorie.
“Il dato inquietante, che è un allarme reale che io avevo preannunciato circa quattro anni fa ma ahimè non sono stato molto tenuto in considerazione, è che i giovani non scelgono più di fare il chirurgo”, spiega Pierluigi Marini, presidente dell'Acoi, aggiungendo poi che “fra le cause, al primo posto c'è la totale insoddisfazione nei percorsi formativi post laurea e nei percorsi di specializzazione che dovrebbero prepararli ad entrare nel mondo del lavoro”.
Dall’indagine emerge anche che coloro che stanno ora frequentando il corso di specializzazione in Chirurgia, così come anche chi già si è specializzato, non consiglierebbe ad altri medici lo stesso percorso. Altri dati riguardano la scelta del corso: solo il 25% dei medici ha deciso di intraprendere la specializzazione chirurgica prima di iscriversi alla facoltà di Medicina, quasi il 60% durante il percorso universitario, mentre poco più del 5% subito dopo la laurea: per molti è stata una seconda scelta. Sono poche le opportunità di lavoro in corsia. “Quest'anno su 17000 neo laureati solo in 90 hanno fatto come prima scelta la chirurgia e questo vuol dire che la chirurgia sta morendo. I meno giovani vogliono uscire dal sistema e non vanno sereni in sala operatoria. Quindi presto avremo grandi difficoltà, anche in regioni importanti, dovremmo importare i chirurghi. La ricetta non è impiegare nei nostri reparti né medici militari, che sono bravissimi ma fanno un altro lavoro, né richiamare colleghi che stanno in pensione ma fare una buona formazione”, conclude Marini.

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