lunedì 26 marzo 2018

Radioterapia e tumore al seno: meglio di quanto ci si aspetta

I macchinari e il tipo di radiazioni legati alla radioterapia sono molto cambiati negli anni, diventando sempre più sicuri, ma le paure nelle donne che si apprestano ad iniziare la terapia sono sempre molte. Paure molto spesso infondate in quanto, una volta concluso il ciclo, le pazienti sostengono quanto l’esperienza sia stata migliore di come si aspettassero.
Uno studio recentemente pubblicato su Cancer ad opera di un gruppo di ricercatori della University of California Los Angeles, ha raccolto le testimonianze delle pazienti: sono state coinvolte 327 donne con tumore al seno e in terapia tra il 2012 e il 2016; 269 di loro si erano sottoposte ad un
intervento chirurgico conservativo (lampectomia) seguito da un ciclo di radioterapia, mentre 58 avevano subito una mastectomia.
Ben il 92% delle pazienti ha ammesso, al termine della terapia, che le paure iniziali erano del tutto infondate e non avrebbero avuto alcun timore se fossero state informate in anticipo riguardo a quello verso cui andavano incontro. Susan McCloskey, autore senior dello studio, spiega in proposito: “Girano molte dicerie spaventose e molte preoccupazioni infondate che risalgono a un’altra era. Ma negli ultimi vent’anni ci sono stati progressi significativi nel modo in cui le radiazioni vengono rilasciate permettendoci di risparmiare gli organi critici, di pianificare un programma individuale per ogni paziente e anche di organizzare le sedute in modo più conveniente”.
Gli effetti collaterali a lungo termine della radioterapia, che includono dolore neuropatico, danni al cuore e problemi ai polmoni, dipendono dalla dose delle radiazioni e dalla durata della terapia. L’89% delle donne coinvolte nello studio ha dichiarato che la reazione, a breve o lungo termine, era stata migliore, o non peggiore, di quanto si aspettassero. Inoltre, il 75% delle donne che aveva subìto una lampectomia aveva riscontrato meno cambiamenti nelle dimensioni del seno di quanto avesse immaginato e l’89% di loro è rimasta soddisfatta del suo aspetto dopo aver concluso la terapia.
Benjamin Smith, dell’Anderson Cancer Center dell’University of Texas di Houston, spiega: “È sorprendente constatare la sconnessione tra le paure delle pazienti e la realtà. Questo elegante studio mette in evidenza alcuni importanti equivoci che contribuiscono ad accrescere ansia e stress. In molti casi i pazienti non devono essere spaventati dei trattamenti radioterapici per il cancro al seno”, e Kathryn Evers del Fox Chase Cancer Center di Philadelphia aggiunge: “Le forme moderne di radioterapia hanno meno effetti collaterali di quello che si può immaginare e ci sono invece molti vantaggi a lungo termine per la prognosi”.
Questo studio suggerisce il bisogno di migliorare il rapporto di comunicazione tra paziente e medico, specialmente dal punto di vista di quest’ultimo che dovrebbe bene spiegare il quadro generale di una determinata terapia.

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