mercoledì 22 aprile 2015

Mancano i crediti Ecm, medici competenti depennati

Ora rischiano di risarcire i lavoratori

Il Ministero della Salute ha depennato dal registro dei medici competenti - quelli che effettuano la sorveglianza sanitaria sui lavoratori - 6500 iscritti su circa 11 mila. Motivo: non avrebbero i crediti di aggiornamento sufficienti. Il decreto legislativo 81 del 2008 dispone che i medici competenti debbano totalizzare tutti e i 150 crediti Ecm previsti in tre anni e il 70% (135 crediti) va conseguito nella loro disciplina. I tre anni decorrono
non dal 2008 al 2010, ma nel triennio successivo, 2011-13. Chi non aveva i crediti dal 2014 s'intendeva depennato dal Registro, ma è stato accordato tutto il 2014 per mettersi in pari; per segnalare di aver ottenuto i crediti, visto che molti provider tardano a segnalarli alla Direzione Prevenzione del Ministero (che tiene il Registro) c'era tempo fino a tutto marzo. E ora che succede al medico depennato? «Chi non ha assolto all'obbligo formativo ma ha continuato a svolgere il ruolo di medico competente dal 1 gennaio 2014 ad ora, si assume la responsabilità di quanto ha fatto nei confronti dell'azienda da cui ha ricevuto l'incarico e dei lavoratori suoi assistiti; potrebbe essere anche chiamato a risarcire eventuali danni provocati da atti da lui sottoscritti (giudizi di idoneità) per i quali non era più titolato», spiega Cristiano Ravalli, medico competente che tiene un blog aggiornato, e ha censito tra i primi gli "scomparsi" di Pasquetta.
L'associazione dei medici d'azienda e competenti Anma ha scritto augurandosi che il depennamento non sia proprio per qualche credito Ecm in meno. Il presidente Giuseppe Briatico Venosa in una nota al Ministero della Salute chiede «la sospensione della cancellazione dall'elenco per i medici che certificano l'annullamento del debito formativo entro il 2015». Annuncia inoltre che i medici competenti stanno attivando «una riflessione su un impianto di verifica di requisiti che per alcuni versi appaiono alquanto vessatori; (...) nessun'altra figura sanitaria è sottoposta all'impianto sanzionatorio che subisce un medico competente».
Il Ministero della Salute gli ha risposto con una nota - ripresa da Fnomceo e da Simlii, l'altra grande associazione di categoria - in cui invita i medici che hanno regolarmente partecipato al programma di aggiornamento continuo in medicina 2011-2013 a segnalare eventuali cancellazioni per omessa trasmissione o disguidi nella ricezione delle certificazioni o autocertificazioni Ecm all'indirizzo Pec: medicicompetenti@postacert.sanita.it
Tra i depennati, forse, molti potrebbero essere i medici che non possono essere considerati competenti perché non effettuano la sorveglianza sui lavoratori a norma del dlgs 81/08: a livello nazionale sono infatti solo 5 mila i medici nominati dai datori di lavoro (e censiti da Asl Milano) che comunicano i dati entro il 31 marzo di ogni anno. Tuttavia, come sottolinea Ravalli, «non siamo affatto sicuri che tra i depennati non vi siano anche i sanitari che erano esentati dall'obbligo formativo: colleghe in maternità, specializzandi, congedi per malattie etc».

Fonte: doctor33.it

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