mercoledì 19 ottobre 2011

La sicurezza dei nostri bambini in auto

Ogni sei ore in Europa un bambino muore a causa di un incidente stradale. Il numero potrebbe essere ridotto se venissero usate sempre le cinture di sicurezza.


In auto usate sempre le cinture di sicurezza con i vostri bambini.
Il numero dei bambini che ogni anno muoiono in auto è preoccupante: si calcola che in Europa muoiano 1400 bambini (uno ogni 6 ore), mentre in Italia, secondo recenti statistiche, ogni anno quasi 7800 bambini sotto i 14 anni vengono coinvolti in incidenti stradali a bordo di autovetture. Per 46 di loro le lesioni riportate risultano letali. A questi dati, che sono quelli “ufficiali” risultanti dai verbali di polizia, occorre aggiungere, per quanto riguarda i feriti, i numerosissimi casi in cui i bambini con lesioni da incidenti d’auto sono curati in Pronto Soccorso senza che vi sia un verbale di polizia sul luogo dell’incidente. Il numero sarebbe così almeno il triplo, come avviene per gli infortunati adulti.
Secondo ricerche compiute in
tutto il mondo, il corretto utilizzo di un seggiolino adatto al bambino potrebbe ridurre il rischio di morte da incidente stradale del 69% sotto l’anno di età e del 47% tra uno e 4 anni. Inoltre, il 24,4 % di tutti i traumi non fatali in età pediatrica potrebbe essere prevenuto se tutti i bambini fossero correttamente allacciati.
L’impatto automobilistico è infatti la prima causa preventivabile di morte di un bambino o di un adolescente. e l’incidente stradale è la principale causa di danno cerebrale e/o midollare del bambino.
Negli incidenti stradali le forze in gioco sono enormi. In un impatto frontale a 50 km/h, un bambino di 10 kg non trattenuto dal seggiolino continua a viaggiare a 50 km/h, per cui la sua massa, alimentata dalla velocità, si trasforma in un peso di 400 kg circa: non esistono braccia in grado di trattenere questo peso eccezionale ed il bambino finirà quasi sempre fuori dal parabrezza. Ammettiamo che il bambino viaggi semplicemente in braccio a un adulto del peso di 65 chili. Se l’adulto è cinturato, in caso di urto rimane ancorato al suo posto, ma il bambino, come abbiamo visto, sfugge dalle sue braccia ed è proiettato lontano.
Ma se neanche l’adulto è cinturato, anch’egli verrà proiettato in avanti ed il suo “peso”, moltiplicato dalla pur bassa velocità di 50 km/h, diventerà di 2000 kg: pur riuscendo a trattenere a sé il bambino (infatti, entrambi si spostano all’interno dell’abitacolo alla stessa velocità), inevitabilmente sarà diretto contro il cruscotto o il sedile anteriore. Ma il primo che sopporterà l’urto sarà proprio il bambino, che rimarrà schiacciato da dietro dal peso di un “elefante” da 2000 kg. Le conseguenze sono facili da immaginare: il bambino farà da airbag per l’adulto!
Opportunamente quindi il Codice della Strada (art.172) stabilisce che i bambini, fino al raggiungimento della statura di 150 cm (attenzione, sono anni ormai che il riferimento all’età dei bambini è scomparso dal Codice), devono viaggiare su appositi dispositivi di ritenuta, tranne pochissime eccezioni. A partire dai 150 cm possono invece usare le normali cinture di sicurezza per adulti, indipendentemente dal loro peso e dalla loro età.
I seggiolini (che il Codice chiama “dispositivi di ritenuta per bambini”) sono, come sappiamo, distinti per “gruppi di peso” (del bambino !).
Si parte dal gruppo 0, per bambini fino a 10 kg, che famigliarmente sono chiamati “ovetti” (ma nello stesso gruppo sono anche le “navicelle”, per i più piccini): in sostanza, delle culle di carrozzine, trattenute alle due estremità e disposte sul divano posteriore; ma c’è anche un gruppo 0+, destinato ai bambini fino a 13 kg. Si prosegue con il gruppo 1, per bambini da 9 a 18 chili; poi c’è il gruppo 2, per bambini tra i 15 ed i 25 chili, ed infine il gruppo 3, per bambini tra i 22 ed i 36 chili.
Ogni “gruppo” ha caratteristiche specifiche, per rispondere anche ad esigenze di comodità del bambino. Per esempio, già a partire dal gruppo 0+ si trovano “seggiolini” veri e propri, ma dotati di proprie “cinturine”, così come quelli del gruppo 1. A partire dal gruppo 2 invece il seggiolino usa le cinture di sicurezza dell’auto per trattenere sia il seggiolino che il bambino che vi è seduto sopra.
Le soluzioni costruttive e di tipologia dei materiali impiegati sono lasciate alla “fantasia” dei produttori, ma tutti i “dispositivi”, prima di entrare in produzione, devono essere sottoposti a test per verificare il rispetto delle “norme di omologazione”.
Tuttavia - e qui cominciamo ad affrontare la prima delle problematiche sui “seggiolini” - le norme di omologazione stabiliscono, in prove di “crash test” con speciali “bambolotti” seduti su di essi e fissati su una slitta che simula un veicolo che fa un incidente frontale a 50 km/h, dei “valori minimi di soglia” riguardo in particolare allo spostamento del bambino dalla posizione iniziale. Il seggiolino che, insieme ad altre prove sui materiali impiegati, supera questa “soglia minima” ottiene automaticamente l’omologazione, che è certificato da un’etichetta arancione applicata su ogni seggiolino.
In realtà il test di omologazione non è particolarmente severo e, così come tutti i detersivi, per definizione, “lavano”, ma ve ne sono alcuni che “lavano meglio”, allo stesso modo vi sono seggiolini che offrono prestazioni di sicurezza ben oltre la “soglia minima” stabilita dalle norme di omologazione.

Come scoprirlo?

Fortunatamente, vi sono organismi che, sui seggiolini in commercio, svolgono test indipendenti e ben più severi. Tra questi, si segnala un gruppo di automobile club europei (tra cui l’ACI) che, sotto la leadership dell’automobile club tedesco ADAC, sottopongono i seggiolini a crash test a 64 km/h (raddoppiando il valore dell’energia cinetica in gioco) e quindi facendo subire ai seggiolini ed ai “bambolotti” una decelerazione ed uno choc ben maggiori.
Dai risultati (pubblicati in molte riviste automobilistiche, oltre che sui siti web degli automobile club partecipanti) si vede che, a velocità superiori a quella di omologazione, le prestazioni dei seggiolini si differenziano, e non sempre le differenze sono correlate al prezzo.

I dispositivi di ritenuta per bambini, a seconda della loro tipologia svolgono le seguenti funzioni:

  1. Impediscono, in caso di arresto improvviso del veicolo contro un ostacolo (cioè, in caso di impatto, sia esso frontale, laterale o con ribaltamento), che il bambino sia proiettato violentemente contro le strutture interne dell’abitacolo o che venga scaraventato fuori dal veicolo attraverso i finestrini aperti o rotti; nei seggiolini si utilizzano infatti sempre cinture che, per certi tipi, sono le stesse degli adulti, mentre per altri sono specifiche ed incorporate nel seggiolino. Il bambino è quindi trattenuto da queste cinture, che devono essere tenute allacciate ed in posizione corretta per tutto il viaggio. Per questo aspetto, è importante che il seggiolino sia del tipo appropriato al peso del bambino.
  2. Dissipano l’energia posseduta dal bambino al momento dell’urto sia attraverso le generose imbottiture di cui sono dotati, sia grazie ad una ben calibrata azione dei sistemi con cui sono fissati alla carrozzeria e delle cinture di sicurezza impiegate. È pertanto importante non solo che il seggiolino sia di tipo appropriato al peso ma che sia anche montato correttamente e che le cinture seguano, sul corpo del bambino, un “percorso” adatto a trattenerlo e a distribuire l’energia dell’impatto, senza procurare danni.
  3. Infine, per mezzo di protezioni laterali all’altezza della testa, del torace e del bacino, impediscono o attutiscono l’urto di corpi eventualmente penetrati nell’abitacolo (si pensi agli urti laterali, con intrusione e profonda deformazione delle portiere). Insomma, i dispositivi di sicurezza per bambini servono per creare attorno ad essi una “zona di protezione”, in modo che l’energia sviluppata in caso di urto violento venga in parte assorbita ed in parte dispersa su un’area del corpo più vasta, impedendo contemporaneamente movimenti di certe zone critiche della colonna vertebrale che potrebbero produrre conseguenze gravi.
Il migliore e più costoso seggiolino di questo mondo finisce col perdere molte delle sue proprietà protettive se:
  • non è adeguato al peso ed alla taglia del bambino; 
  • il bambino non è allacciato correttamente.
A monte, naturalmente, vi è la questione della volontà stessa di utilizzarlo.

Tra quelli che viaggiano con sistemi di ritenuta, in media il 60% utilizza seggiolini inadeguati alla taglia del bambino, oppure installati male, oppure in posizioni improprie o decisamente errate. La percentuale relativa all’uso dei dispositivi è maggiore per i viaggi più lunghi e nettamente più bassa per la mobilità a breve raggio, soprattutto in città o nel quartiere. La maggior parte dei genitori che non usa il seggiolino lo fa per ignoranza o perché pensa che esso possa provocare disagio al bambino. Usare quindi il seggiolino è fondamentale per prevenire o meglio ridurre le lesioni traumatiche del bambino, una volta che l’incidente è avvenuto.

Installato il seggiolino, messoci sopra il bambino ed allacciate le cinture, non è detto che tutto sia risolto. Anzi, tutt’altro. Sono infatti assai frequenti i casi in cui il bambino è seduto in posizione scorretta o le cinture sono male utilizzate.

Le seguenti evenienze possono comportare tutte, in caso di incidente, conseguenze anche gravi:

  1. Cintura troppo larga: il bambino non viene trattenuto.
  2. Cintura sotto il braccio o dietro la schiena: compressione dell’addome, rottura di organi endoaddominali; in caso di ribaltamento, disimpegno dal seggiolino; se il bambino è di età inferiore ai 4 anni, lesioni cervicali.
  3. Cintura troppo alta (seggiolino non appropriato o assente): lesioni carotidee, oppure disimpegno dalla cintura.
  4. Bambino seduto troppo in avanti (tratto addominale della cintura troppo largo): scivolamento al di sotto della cintura.

I sistemi di ritenuta si dividono in quattro gruppi a seconda del peso del bambino:
  • gruppo 0: per bambini al di sotto dei 10 kg di peso; 
  • gruppo 0+: per bambini al di sotto dei 13 kg di peso; 
  • gruppo 1: per bambini con un peso compreso tra i 9 e i 18 kg; 
  • gruppo 2: per bambini con un peso tra i 15 e i 25 kg; 
  • gruppo 3: per bambini con un peso compreso tra i 22 e i 36 kg.

All’atto dell’acquisto, si raccomanda di verificare che il dispositivo sia adeguato al peso ed alla corporatura del bambino: se il seggiolino è troppo “largo”, le cinture di cui è dotato potrebbero non svolgere bene la loro funzione di contenimento. I dispositivi di gruppo 0 possono essere costituiti, oltre che da seggiolini (denominati “ovetti”), anche da “navicelle”, ovvero culle protette con cinghie proprie.
Per i seggiolini per auto del Gruppo 0, del Gruppo 0+ e del Gruppo 1 montati sul sedile posteriore munito di cinture di sicurezza a 3 punti, il sedile centrale è quello più sicuro e protetto dell’abitacolo del veicolo. Il sedile posteriore e il posizionamento del seggiolino per auto montato in senso opposto a quello di marcia garantiscono il maggior numero di probabilità di salvataggio del bambino. In caso di incidente, il bimbo è protetto dallo schienale dei sedili anteriori, la testa non è soggetta a movimenti troppo violenti e l’addome non si comprime a causa delle cinture di sicurezza del seggiolino per auto. Alcuni modelli di seggiolini per auto sono denominati seggiolini per auto a doppia omologazione: quello omologato per il gruppo 0+/1, ad esempio, ospita bambini fino a 18 kg (4anni circa) e ha cinture di ritenuta regolabili per adattarsi alla conformazione fisica del bambino che varia a seconda dell’età. Il seggiolino per auto del Gruppo 2 e del Gruppo 3 può consistere in un seggiolino per auto vero e proprio con schienale e in genere poggiatesta regolabile in altezza o in un sedile di rialzo a tavoletta posteriore (booster o adattatore) che funge da cuscino per legare il bambino con le cinture di sicurezza dell’auto. Fino ai 7/8 anni di età del bambino, i rialzi per auto (o adattatori per auto) sono sconsigliabili poiché non controllano i movimenti della testa del bimbo (durante il sonnellino la testa si inclina in avanti e di lato). I seggiolini per auto trivalenti sono seggiolini per auto omologati per i Gruppi 1, 2 e 3. Sono fondamentalmente dei rialzi con protezioni laterali e schienale (lo schienale reclinabile, in particolare, è utilizzabile solo se anche lo schienale del veicolo lo è). A volte comprendono anche il poggiatesta. Data la loro struttura, in realtà sono preferibili soltanto per bambini dai 3 anni in su.

Di Andrea Costanzo

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