È stata trasmessa al Parlamento la Relazione del Ministero della Salute sull’attuazione della Legge 194/78 per la tutela sociale della maternità e per l’interruzione volontaria di gravidanza (2017), dalla quale risulta una diminuzione degli aborti nel nostro Paese.
Dalla relazione emergono anche i dati relativi ai medici obiettori rispetto all’interruzione volontaria di gravidanza: ben quasi 7 su 10, ovvero il 68,4% dei ginecologi. Il dato però, considerando i carichi di lavoro dei medici non obiettori, non sembrerebbe influenzare i
servizi di ivg, sia a livello regionale che sulle singole strutture. Il ministro della Salute Giulia Grillo nella Relazione rileva che “i decrementi osservati nei tassi di abortività sembrano indicare che tutti gli sforzi fatti in questi anni, specie dai consultori familiari, per aiutare a prevenire le gravidanze indesiderate ed il ricorso all'ivg stiano dando i loro frutti, anche nella popolazione immigrata; sarà quindi indispensabile rafforzare e potenziare questi servizi di prossimità che grazie all'esperienza nel contesto socio-sanitario e alle competenze multidisciplinari dell'equipe professionale riescono a identificare i determinanti di natura sociale e a sostenere la donna e/o la coppia nella scelta consapevole, nella eventuale riconsiderazione delle motivazioni alla base della sua scelta, aiutarla nel percorso ivg ed a evitare future gravidanze indesiderate e il ricorso all'ivg”.
Sempre dalla Relazione si rileva che il calo dei tassi di aborto è probabilmente correlato all’aumento della contraccezione d’emergenza, ovvero la pillola del giorno dopo e la pillola dei 5 giorni dopo, che per le maggiorenni non necessitano più di prescrizione medica obbligatoria, il che richiede una maggiore informazione alle donne per evitarne un utilizzo inappropriato. Infine, pur registrando una non trascurabile differenza tra regioni, i tempi di attesa sono in diminuzione e vi è un aumento delle ivg nelle prime 8 settimane di gestazione, probabilmente da imputare all'aumento dell'utilizzo della tecnica farmacologica che viene adoperata in fase gestazionale iniziale.
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