giovedì 15 dicembre 2016

Parto anticipato associato ad un ridotto sviluppo cognitivo in età scolare

Secondo quanto emerge da uno studio pubblicato su Pediatrics e coordinato da Natasha Nassar della Sydney School of Public Health all'Università di Sydney in Australia, pianificare una nascita prima della 39ma settimana potrebbe determinare un ridotto sviluppo cognitivo in età scolare. Gli autori spiegano che “lo sviluppo del cervello fetale accelera dopo la 32ma settimana di gestazione e i bambini nati prima di 39 settimane hanno elevate probabilità di uno scarso sviluppo cerebrale”.
Per giungere a queste conclusioni, è stato svolto uno studio di
coorte su 153.730 bambini nati vivi con età gestazionale di 32 settimane o superiore, in New South Wales, Australia, tra il 2002 e il 2007 e “sono stati valutati in cinque diversi domini: salute fisica e benessere, capacità di linguaggio e di espressione, competenza sociale, maturità emotiva, cultura generale e comunicazione”. I bambini con punteggio inferiore al 10% per ciascun dominio venivano considerati evolutivamente vulnerabili e quelli evolutivamente vulnerabile per due o più domini erano stati classificati ad alto rischio evolutivo (Dhr).
“Nel complesso il 9,6% dei partecipanti è risultato ad alto rischio evolutivo, una condizione che si è rivelata essere inversamente correlata all'età gestazionale”, quindi l'incidenza di alto rischio evolutivo era minima nei nati a 40 settimane e massima nei nati da parto indotto o spontaneo fra 32 e 34 settimane.
Mary Rosser, del Dipartimento di ostetricia, ginecologia e salute femminile all'Albert Einstein College of Medicine/Montefiore Medical Center nel Bronx, New York, commenta così questo studio: “dimostra che un eventuale deficit di sviluppo è strettamente legato alla nascita anticipata, cosa che non solo dovrebbe essere ben chiara ai medici, ma dovrebbe anche essere comunicata alle madri e alle famiglie del nascituro”.

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