lunedì 14 novembre 2016

Interventi a sostegno dell’allattamento al seno

Uno studio pubblicato su Jama da parte della U.S. Preventive Services Task Force (Uspstf) ha evidenziato la necessità di incoraggiamento verso gli interventi attuati durante e post gravidanza a sostegno dell’allattamento al seno, in quanto danno buoni risultati. Quanto affermato è una raccomandazione di tipo B, ovvero che esprime un'elevata certezza di un beneficio moderato oppure una moderata certezza che il beneficio sia significativo.
Kirsten Bibbins-Domingo, dell'Università di San Francisco, spiega che “le prove che l'allattamento al seno fornisca notevoli vantaggi per la salute dei neonati sono convincenti, e da un buon numero di ricerche emergono anche benefici per le donne”. Tra questi troviamo, per le madri, un minor rischio di
tumore ovarico, cancro al seno e diabete di tipo 2 e, per i bambini, la protezione da infezioni e la riduzione di probabilità di sviluppare malattie come asma, obesità e diabete. Nonostante ciò, moltissime donne, ad oggi circa la metà di quelle che iniziano l’allattamento al seno, smette di farlo prima dei 6 mesi e tra le madri più giovani e quelle che vivono in comunità svantaggiate il numero aumenta. L'Uspstf ha quindi aggiornato le proprie raccomandazioni pubblicate nel 2008 e ha evidenziato l’efficacia degli interventi a sostegno dell’allattamento al seno, in termini di inizio, durata ed esclusività, rivalutando la letteratura scientifica sugli effetti che questi interventi inducono nella salute del bambino e della madre.
“Come prima cosa, risulta evidente che i medici di medicina generale possono sostenere le donne prima e dopo il parto, direttamente o con l'invio a uno specialista, con l'obiettivo di aiutarle a fare una scelta informata su come allattare i loro bambini”, prosegue Bibbins-Domingo. Gli interventi possono essere classificati come supporto professionale, sostegno tra pari e istruzione formale e tutti sono efficaci sia che vengano effettuati da soli che associati tra loro. Inoltre le strategie di supporto, nel caso la donna lo desideri e se il medico lo ritiene opportuno, possono coinvolgere persone esterne tramite incontri, come il partner, i famigliari e gli amici se questi possono in qualche modo contribuire alla decisione della neo-mamma. Gli incontri, oltre che informativi ed educativi, possono anche essere utili per sfatare miti e tabù sull'allattamento, dando risalto al suo aspetto psico-affettivo. Gli autori concludono: “oltre all'educazione delle gestanti e delle loro famiglie mirata a favorire l'allattamento al seno, gli interventi suggeriti in questo documento includono l'allocazione di risorse per l'assistenza e il sostegno delle madri che allattano. Va comunque chiarito che non sempre l'allattamento al seno può essere la scelta giusta per una madre, e i medici coinvolti nell'attuazione degli interventi di sostegno debbono esserne consapevoli”.

JAMA. 2016. doi: 10.1001/jama.2016.14697 http://jamanet

Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...