mercoledì 22 giugno 2016

Informazione insufficienti sulla fertilità alle donne dopo il tumore

È difficile prevedere come reagirà l’apparato riproduttivo di una donna che viene sottoposta al trattamento per il cancro e di questo molte donne non sono a conoscenza. Questo è l’argomento di un recente studio coordinato da Catherine Benedict, del North Shore-Long Island Jewish Medical Center di Manhasset, New York, e pubblicato sulla rivista Cancer.
Lo studio prevedeva l’intervista a 346 donne con età media di 30 anni, che circa cinque anni prima avevano terminato il trattamento di cure contro il cancro. Nella popolazione, le diagnosi più comuni erano
linfoma, cancro al seno e leucemia.
Delle donne intervistate, 106 si sono dichiarate consapevoli di non essere più in grado di concepire a causa delle cure per il tumore, in quanto informate precedentemente dai medici; tra queste, 21 hanno affermato di aver preso dei provvedimenti prima del trattamento, al fine di preservare la loro fertilità, come il congelamento di ovociti o embrioni. Il dato scioccante riguarda invece altre 179 donne, che hanno dichiarato di non sapere quale fosse il loro stato di fertilità e di non aver fatto niente per preservarlo; queste donne hanno inoltre sostenuto di volere (probabilmente o sicuramente) dei figli.
Sono quindi numerose le donne che non conoscono la loro situazione: “molte manterranno la capacità di concepire oppure andranno in menopausa o diverranno sterili in giovane età, senza alcuna certezza su se e quando questo potrà avvenire” spiega Benedict. Tra le donne incerte circa il loro stato di fertilità, quasi due terzi era preoccupato di non poter concepire in futuro e il 41% reputava stressante pensare di restare incinta. Ma allo stesso tempo solo il 13% di loro pensava di avere ricevuto le corrette informazioni circa le loro opzioni di conservazione della fertilità.
Come ammesso dagli autori, la limitazione di questo studio è dovuta al fatto che l’indagine è stata condotta online e non si sa quindi nulla delle cartelle cliniche delle pazienti, tuttavia “i risultati sottolineano l’importanza di informare i malati per prendere decisioni consapevoli”. “Alcune pazienti potrebbero per loro scelta personale non prendere in considerazione la conservazione della fertilità, ma tutte dovrebbero essere informate prima di decidere” conclude la ricercatrice. Ed è anche importante, da parte degli specialisti a cui si rivolgono le pazienti, fornire una corretta e completa informazione sulla tipologia di cure a cui vengono sottoposte e alle implicazioni che ne conseguono dal punto di vista riproduttivo.

Benedict. Cancer. 2016. doi: 10.1002/cncr.29917

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