martedì 12 giugno 2012

Sesso sicuro per tutti

Negli ultimi anni, tra gli adulti over 45 vi è un aumento di infezioni sessualmente trasmissibili. Gli effetti dei farmaci contro la disfunzione erettile possono portare a tenere comportamenti sessuali a rischio, serve discutere di sesso sicuro con i maschi adulti.


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Per uno stile di vita sano, far sesso sicuro è un criterio fondamentale da non sottovalutare a qualsiasi età. Questo vale, non solo per gli adolescenti alle prime armi, ma soprattutto per adulti e over 45. Secondo gli studi di ricercatori del King’s College di Londra, negli ultimi 10 anni le infezioni sessualmente trasmissibili sono raddoppiate tra le persone con un’età compresa tra i 50 e i 90 anni. Uno studio trasversale ha mostrato che oltre l’80% delle persone tra 50 e 90 anni sono sessualmente attive con casi in aumento di infezioni sessualmente trasmissibili.

La causa reale dell’aumento di queste infezioni sessualmente trasmesse è sconosciuta. Le donne anziane sono più vulnerabili fisiologicamente; dopo la menopausa, aumenta il pH vaginale e un pH superiore è stato associato ad un aumentato di rischio di contrarre la clamidia e la gonorrea. L’aumento non lo si nota solo nel
Regno Unito, dove è partita la ricerca, ma anche negli Stati Uniti e nel Canada. Nel Regno Unito notiamo circa 13.000 casi di infezioni sessualmente trasmissibili, quasi raddoppiate tra il 2000 e il 2009; ma anche negli Stati Uniti e in Canada i casi di clamidia e sifilide infettiva sono sensibilmente aumentati.

Sebbene i cambiamenti fisiologici in menopausa potrebbero spiegare perché le donne hanno più probabilità di contrarre un’infezione se esposte, i ricercatori non spiegano perché gli uomini over 45 sono sempre più esposti al rischio. La probabile causa è da ricercarsi nell’assunzione di farmaci contro la disfunzione erettile, che porta questi uomini a tenere dei comportamenti a rischio con una probabilità più alta di avere una diagnosi positiva a malattie sessualmente trasmissibili.

Per capire meglio l’importanza del sesso sicuro e il “boom” delle infezioni sessualmente trasmesse negli over 45, abbiamo incontrato, per un approfondimento, il prof. Alessandro Natali Uro-Andrologo, direttore Servizio di Andrologia urologica - clinica urologica 1^ - Università degli Studi di Firenze.

“Sicuramente l’entrata in commercio, a partire dal 1998, dei cosiddetti farmaci “pro erettili” quali Viagra, Cialis e Levitra, ha comportato per l’uomo una rivoluzione “epocale” nella terapia della Disfunzione Erettiva o, come veniva definita non più di 20 anni fa, “Impotenza”, con un termine che era di per sé una condanna! La rivoluzione è stata che finalmente la ricerca ci aveva messo a disposizione dei farmaci specifici per “curare” i problemi di erezione del maschio e che potevano risolvere, nella loro globalità, il 70-80% delle problematiche che affliggevano l’uomo per quanto riguardava la sua capacità di ottenere e/o mantenere un’erezione sufficiente per un rapporto sessuale soddisfacente. Permettendo così anche a uomini della terza e quarta età di continuare ad avere una vita sessuale attiva ed appagante per sé e la propria compagna. Ma ogni medaglia ha il suo rovescio! E in quest’ottica, a mio avviso, è da interpretare il messaggio che i ricercatori del King’s College di Londra ci forniscono nello studio da loro pubblicato sulla rivista “Student Bmj” del 2 febbraio 2012. Questo studio trasversale condotto su una popolazione adulta e sessualmente attiva di età compresa tra i 50 ed i 90 anni ha evidenziato quasi un raddoppio nell’arco di 10 anni nel Regno Unito delle infezioni sessualmente trasmissibili in questa fascia di età e questo incremento riguarda in egual misura sia gli uomini che le donne. Da questo studio si evince che vecchie malattie veneree, quali la sifilide ( il “mal francese”) e la gonorrea, sono tutt’altro che scomparse, ma in netto incremento, in affiancamento a nuove infezioni veneree sostenute da microrganismi quali il Mycoplasma e la Chlamydia che colpiscono uomini e donne di qualsiasi età. Tornando all’articolo degli studiosi inglesi, l’incremento negli over 50 di queste infezioni sta ad indicare da una parte che il sesso protetto con l’utilizzo del profilattico è poco praticato non solo tra gli adolescenti, e di questo abbiamo riscontro, purtroppo, in numerosi studi, ma anche tra gli adulti, quasi che questo (mal)comportamento si perpetui nel passaggio dall’adolescenza all’età adulta; dall’altra che, spostando più avanti negli anni con l’ausilio farmacologico, rispetto ad un recente passato, la possibilità di godere delle piacevolezze del sesso, si possano incrementare esponenzialmente i comportamenti a rischio con una probabilità notevolmente più alta di contrarre infezioni sessualmente trasmissibili.”

Di Alessandro Natali

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