mercoledì 2 maggio 2012

La disfunzione erettile

Ne è colpito il 12% della popolazione maschile. C’è però una forte resistenza alla terapia. Prima di rivolgersi ad un medico possono passare anche due anni. I benefici della terapia giornaliera.


A soffrire di disfunzione erettile si stima che in Italia sia circa il 12% della popolazione maschile: percentuale, questa, che cresce proporzionalmente con l’età, se si considera che nella fascia che va dai 20 ai 30 anni è solo il 3-4% a soffrirne, mentre si arriva ad un 40-50% tra gli over 60. Esiste inoltre un grande sommerso. Si calcola che, prima di rivelare al medico il proprio disagio, un paziente possa impiegare fino a 2 anni e il 20% di chi si rivolge ad un medico è spinto dalla propria compagna.

Aspettare così a lungo significa compromettere inutilmente la qualità della propria vita sessuale, ma anche esporsi a più seri rischi di salute. La disfunzione erettile può infatti essere un campanello d’allarme di altri disturbi associati, quali diabete, ipertensione, patologie cardiovascolari. E’ opportuno quindi, non ignorare o sottovalutare il problema, ma parlarne subito con il proprio medico e individuare, con il suo consiglio, la cura più indicata per affrontarlo.

Attualmente i pazienti con disfunzione erettile hanno a disposizione diversi tipi di trattamento: l’approccio giornaliero, che deve essere seguito quotidianamente e che permette di scollegare l’assunzione della pillola dall’atto sessuale, e il trattamento al bisogno, che prevede l’assunzione del farmaco prima del rapporto. La durata dei farmaci al
bisogno varia dalle 4 alle 36 ore. Il paziente può decidere, in accordo con il proprio specialista, se preferire la formulazione al bisogno, prima dell’attività sessuale, oppure la terapia giornaliera. Il dosaggio quotidiano, più basso di quello al bisogno, risulta efficace e sicuro ed è indicato nei pazienti che prevedono un’attività sessuale frequente o che vogliono vivere il rapporto sessuale in piena libertà, scollegandolo dall’assunzione del farmaco.

In occasione del 25° Congresso dell’Associazione Europea di Urologia tenutosi recentemente a Barcellona, sono stati presentati i risultati di uno studio che per la prima volta ha messo a confronto le due forme di approccio terapeutico per la disfunzione erettile: tadalafi l in trattamento giornaliero con sildenafi l al bisogno.

Dai dati emerge che il trattamento giornaliero offre maggiori benefici sotto il profilo psico-sociale, perché ha un impatto positivo sull’autostima sessuale. Lo studio rivela, infatti, che negli uomini che soffrono di disfunzione erettile e si curano giorno per giorno, l’autostima sessuale cresce maggiormente rispetto a quelli che assumono il farmaco “al bisogno”.

Si tratta di un risultato importante, perché gli uomini affetti da questo disturbo perdono in molti casi la propria autostima. Ciò può generare ansia da prestazione, stati depressivi, stress, sensi di colpa e conflitti relazionali e, a volte, tutte queste condizioni possono contribuire ad aggravare ulteriormente il problema.

L’importanza della dimensione psicosociale nei rapporti sessuali è confermata anche da un’indagine condotta da Astra Ricerche per Lilly. Un campione rappresentativo degli italiani 30-60enni, pari a un universo di circa 27 milioni di persone, ha indicato, tra le condizioni che rendono più validi e soddisfacenti i rapporti sessuali, il fatto che i partner si amino (71%), facciano l’amore in modo spontaneo (68%), siano sereni e non in ansia (58%), siano privi di timori e preoccupazioni (42%). Inoltre per il 73% del campione il sesso non è semplicemente un atto fisico, ma coinvolge anche testa e cuore. Si tratta di ambiti che possono essere tutti ricondotti alla sfera emotiva e psicologica dell’individuo e della coppia, che si conferma quindi importante per una vita sessuale sana e soddisfacente.

Di Francesco Montorsi (Prof. Ordinario di Urologia presso l’Università Vita Salute San Raffaele di Milano)

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