lunedì 16 aprile 2012

Nuovo contraccettivo orale monofasico combinato con estrogeno naturale

Intervista rilasciata dalla prof. Rossella Nappi in occasione del 15° World Congress of Gynecological Endocrinology.


Rossella Nappi - Professore Associato,
Sezione di Clinica Ostetrica e Ginecologica
Università degli Studi di Pavia
IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia
È disponibile da pochi giorni un nuovo anticoncezionale orale combinato, monofasico, basato sulla combinazione di due ormoni steroidei: il 17 betaestradiolo, un estrogeno strutturalmente identico a quello prodotto naturalmente dalle ovaie durante il ciclo, e il nomegestrolo acetato, un progestinico già usato da tempo per i disturbi del ciclo nella donna fertile.

“Parliamo in questi giorni al Congresso Internazionale di Ginecologia Endrocrinologica a Firenze, di una nuova pillola contraccettiva, una pillola naturalmente semplice.

Perché questa pillola contraccettiva è talmente innovativa da dedicare una sessione del convegno? Perché è una pillola che contiene
estradiolo naturale (E2), il medesimo estradiolo che il corpo della donna produce, quindi di produzione delle ovaie, che viene assunto tutti i giorni, quindi una pillola semplice che non si può dimenticare, in combinazione con un progestinico, il nomegestrolo acetato (NOMAC), già da molti molti anni utilizzato nel nostro Paese per la terapia dei disturbi della donna in età fertile e anche della donna in menopausa.

La nuova pillola, la prima e unica pillola E2 monofasica è stata molto studiata, naturalmente per quanto riguarda l’efficacia contraccettiva, che è assolutamente paragonabile a tutte le altre pillole presenti in commercio, il controllo del ciclo, sappiamo che il ciclo si presenta regolarmente soltanto in un 20% dei casi, nei primi mesi di assunzione possiamo avere dei cicli molto leggeri o addirittura la mestruazione può non presentarsi, questo è un segno della leggerezza del composto ma non significa assolutamente non efficacia contraccettiva, anzi efficacia contraccettiva paragonabile. Per di più sono stati prodotti anche dei dati, misurando per esempio l’impatto metabolico: noi sappiamo che le pillole assunte per bocca possono stimolare a livello della funzione del fegato delle proteine che in qualche modo possono modificare per esempio il bilancio della pressione arteriosa, o il rischio tromboembolico. I marcatori che noi misuriamo nel sangue e che sono degli indicatori di un impatto metabolico maggiore o minore nell’organismo, con la nuova pillola E2 monofasica si sono dimostrati assolutamente invariati, e dunque a conferma della neutralità metabolica di questo composto, che poi si riflette anche per esempio sui valori di colesterolo, sui valori di trigliceridi e sugli ipotetici effetti collaterali. Quindi un basso numero di effetti collaterali: meno tensione al seno, meno dolore con le mestruazioni, meno mal di testa e così via. Diciamo quindi che questo abbinamento, di questo estrogeno naturale con il progestinico nomegestrolo acetato, si è dimostrato efficace come tutti gli altri contraccettivi presenti in commercio, ben tollerato dalla donna e sicuramente un’arma in più, una freccia in più al nostro arco in questo ampio panorama della contraccezione che abbiamo in Italia per poter prenderci cura delle nostre pazienti, dall’adolescenza fino alla premenopausa.

Oggi questa pillola va ad arricchire un panorama che è già variegato della contraccezione ormonale, ma purtroppo la contraccezione nel nostro Paese è ancora troppo poco utilizzata, questo probabilmente per varie ragioni: innanzitutto le nostre giovani adolescenti si avvicinano con difficoltà alla contraccezione ormonale, hanno paura che la pillola modifichi il loro corpo, modifichi il ritmo biologico, possa interferire con la fertilità e non sanno che è addirittura vero il contrario, nel senso che fare contraccezione ormonale significa anche avere dei benefici non contraccettivi: una pillola agli ormoni naturali preserva il normale funzionamento dell’organismo, protegge l’organismo femminile dalla formazione per esempio di cisti, di patologie che nel corso degli anni possono e potrebbero interferire con la fertilità. Per di più dà un certo equilibrio alla vita della donna, rendendo prevedibile il ciclo, rendendolo più leggero, riducendo il dolore: di pancia, di testa e così via. Quanto più una pillola è vicina agli ormoni naturali che il corpo produce, tanto più dunque può essere ben tollerata e accettabile dalla donna fin dall’adolescenza, ma anche in tutte le fasce di età. E questo è importante perché nel nostro Paese l’utilizzo della contraccezione ormonale non è così diffuso: quindi spesso la donna si deve trovare ad affrontare anche dei momenti di difficoltà, non dimentichiamoci che l’aborto volontario nel nostro Paese fortunatamente è in diminuzione, ma la fascia di età che va dai 15 ai 24 anni purtroppo è ancora una fascia di età interessata da questo fenomeno e circa 10 donne su 1000, secondo i dati ultimi del 2009, purtroppo deve affrontare questa ferita dolorosa. La scoperta della sessualità è certamente favorita dall’uso della contraccezione ormonale, che rende il rapporto più spontaneo e più semplice. E una pillola agli ormoni naturali contenente estradiolo certamente può aiutare anche in questo aspetto: infatti noi sappiamo che talvolta le pillole danno effetti collaterali alle nostre pazienti, non possiamo sottovalutare questo aspetto, alcune provano secchezza vaginale, calo della libido, cefalea, si sentono gonfie e così via, quindi utilizzare composti semplici che si assumono nella medesima quantità tutti i giorni può davvero favorire la nostra capacità di stare vicino alla donna, dall’adolescenza alla vita fertile fino alle soglie della premenopausa, accompagnandola in linea con la sua femminilità, con le varie fasi della riproduzione molto semplicemente con una pillola.

Intervista rilasciata nel corso del 15° Congresso ISGE, Firenze 7-10 marzo 2012

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