martedì 13 dicembre 2011

Assicurazione professionale ed ecm: obbligatori per i medici con la riforma Monti

Con l’entrata in vigore della riforma varata dal governo Monti i professionisti del mondo sanitario saranno obbligati a frequentare corsi di aggiornamento e ad assicurarsi a proprie spese.


Mario Monti
Tra le tante novità in relazione alle professioni, il D.L. 138/11 convertito nella legge n. 148/11, ne introduce una che interviene in maniera decisa sulle responsabilità dei professionisti, prevedendo l’obbligo di stipulare un’assicurazione obbligatoria a tutela dei danni arrecati al cliente, nell'esercizio della propria professione.
Fino al 2011 le assicurazioni professionali erano solo fortemente consigliate, ma non erano obbligatorie, o lo erano solo limitatamente a determinati incarichi.
La manovra di Ferragosto, del governo Berlusconi, con lo scopo di garantire la qualità del servizio al cliente, assicurandogli il diritto al risarcimento dei danni derivanti da eventuali inadempienze e/o negligenze, ha introdotto l’obbligatorietà della polizza antirischi per tutti i professionisti.
I soggetti interessati dalla norma sono tutti i professionisti, senza esclusioni, compresi quelli appartenenti all’area medica (medici, farmacisti, infermieri e assistenti sociali).
La norma ha espressamente previsto che le condizioni generali delle polizze assicurative possono essere negoziate dai consigli nazionali e gli enti previdenziali dei professionisti, che potranno così stipulare convenzioni speciali e a condizioni vantaggiose in favore dei propri iscritti.
L'obbligo assicurativo è stato ripreso anche dalla riforma Monti che obbliga i medici, sia dipendenti che autonomi, a
provvedere personalmente (cioè a proprie spese, e non più a spese della struttura dove si opera) ad assicurarsi contro i rischi provenienti dall’attività professionale.
Entrambe le manovre si sono occupate anche di ECM. La nuova normativa ECM, pur dichiarando l’obbligo della formazione continua per i medici e per tutti gli operatori delle professioni sanitarie non mediche, fino ad oggi non aveva comminato sanzioni per coloro che non lo assolvevano o che lo assolvevano in maniera insufficiente.
Nella recente manovra del governo Monti (e nel precedente DPR n.138 del 13 agosto 2011, art. 3) le sanzioni sono invece previste: difatti, entro il 13 agosto 2012 tutti gli ordini professionali interessati, e quindi gli ordini dei medici chirurghi e quelli delle professioni sanitarie non mediche, dovranno stabilire le sanzioni da applicare a chi non acquisisce in un anno i 50 crediti ECM necessari per soddisfare l’obbligo formativo. È noto che, a partire dal 1º gennaio 2010, data di entrata in vigore delle nuove regole ECM, i Provider, alla fine di ogni evento formativo, trasmettono al Co.Ge.APS l’elenco dei professionisti che hanno ricevuto i crediti, e il Co.Ge.APS, che gestisce l’anagrafe dei crediti, trasmette poi i nominativi ai rispettivi ordini professionali per la creazione dei relativi dossier. In tal modo gli Ordini dispongono dello strumento per infliggere le sanzioni ai disobbedienti. I Provider trasmettono anche i nominativi dei medici, la cui partecipazione all’evento è stata sponsorizzata, con l’identificativo dello sponsor; questo perché un medico può acquisire crediti formativi ECM da sponsorizzato solo per un terzo del cumulo triennale necessario, che ammonta a 150 crediti; gli Ordini Professionali tenuti a vigilare riterranno validi pertanto solo 50 crediti su 150 ottenuti tramite sponsorizzazione, annullando l’eccedenza. Naturalmente per i restanti 100 crediti il professionista dovrà pagarsi la formazione di tasca propria.
Le sanzioni di cui si parla prevedono non soltanto arresti nella progressione di carriera per i professionisti inseriti in organici, ma anche multe pecuniarie. La liberalizzazione delle attività professionali, di cui è momento indicativo la riforma degli ordini entro la stessa data di agosto 2012, se da un lato apre ad una maggiore leale concorrenza tesa anche a favorire l’ingresso dei giovani nel mondo della professione, dall’altro esige la formazione continua di tutti gli attori operanti nel pianeta sanità, adeguata alle innovazioni scientifiche e tecnologiche e orientata agli obiettivi nazionali di riferimento che la Commissione Nazionale per la Formazione Continua in Medicina ha ritenuto di particolare rilievo e prioritari per l’interesse del malato e del S.S.N.

Di vitaincoppia

1 commento:

  1. Sono d'accordo per la stipula della r.c.professionale anche per i dipendenti pubblici, come medici di ospedale e paramedici, anche loro commettono ERRORI ogni tanto, anche i medici di famiglia, per una maggior tutela dei pazienti!!

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