Nel 2017 l’American College of Cardiology (ACC) e
l’American Heart Association (AHA) hanno aggiornato le linee guida per
l’ipertensione, abbassando la soglia diagnostica, ma i nuovi criteri non sono
stati adattati alle donne in gravidanza.
Per tale ragione è recentemente stato realizzato, e pubblicato su Circulation Research, uno studio atto a valutare come le nuove linee guida influenzino la diagnosi dell’ipertensione gestazionale.
Per tale ragione è recentemente stato realizzato, e pubblicato su Circulation Research, uno studio atto a valutare come le nuove linee guida influenzino la diagnosi dell’ipertensione gestazionale.
Per realizzare lo studio, i ricercatori del Brigham
and Women’s Hospital hanno utilizzato le misurazioni della pressione sistolica
e diastolica ottenute dalle cartelle cliniche di 16.345 donne di un ospedale
materno-infantile sito a Wuhan, in Cina. “I bambini nati da donne con
ipertensione gestazionale sono più esposti al rischio di nascita pretermine
nonché a complicanze a lunga distanza come le malattie cardiovascolari in
giovane età”, spiega Jie Hu, coordinatrice del progetto, aggiungendo che per
prevenire la preeclampsia e l’ipertensione cronica post-partum è essenziale una
diagnosi tempestiva e accurata.
Utilizzando le linee guida del 2017, i ricercatori
hanno identificato 4.100 donne (25,1%) con ipertensione, mentre solo 678 donne
(4,2%) sono risultate positive alla diagnosi di ipertensione con l’utilizzo
delle precedenti linee guida. Questi risultati, con un sostanziale aumento della
prevalenza di ipertensione gestazionale, dovranno essere accompagnati da
ulteriori valutazioni future, eseguite in popolazioni diverse per etnia e stato
socioeconomico, così come in altre nazioni oltre alla Cina.
“Servono ulteriori studi per determinare se l’aumento
dell’efficienza diagnostica possa migliorare la prognosi di madri e bambini”
spiegano i ricercatori, aggiungendo che attualmente il trattamento per
l’ipertensione gestazionale comprende l’osservazione continua e un attento
follow-up della pressione arteriosa, mentre i farmaci vengono riservati
solamente ai casi più gravi.
“L’integrazione delle linee guida ACC/AHA 2017 nella
pratica dell’assistenza prenatale potrebbe migliorare non solo il rilevamento
dell’ipertensione arteriosa durante la gravidanza, ma anche gli sforzi per
ridurre gli esiti avversi materni e neonatali correlati all’ipertensione
gestazionale”, conclude Hu.
Circulation Research 2019.
Doi: 10.1161/CIRCRESAHA.119.314682
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