organizzazioni e gli operatori sanitari vengano resi pubblici; nello specifico sarà obbligatorio pubblicare sul sito web del Ministero della Salute i rapporti economici tra imprese produttrici e personale sanitario e amministrativo da un minimo di 50 euro, e un minimo di 500 euro nel caso i trasferimenti si abbiano tra imprese e organizzazioni sanitarie.
Come spiegato dai due deputati che l’hanno
presentata, questa pdl è “un altro fondamentale tassello per proseguire il
contrasto alla corruzione, tramite la trasparenza totale all'interno del
Servizio sanitario nazionale”, e a tal proposito interviene anche Raffaele
Cantone, presidente dell'Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac), che
commenta: “è utile perché introduce trasparenza sulle modalità attraverso le
quali avviene il rapporto tra aziende farmaceutiche e operatori sanitari.
Questo rapporto viene affrontato nel modo giusto, non criminalizzandolo, ma
facendo emergere il contenuto del rapporto stesso, dietro al quale si nasconde,
a volte, anche altro”.
Dal 2014 negli USA è in vigore una norma analoga che
prevede l’obbligo di iscrizione di tali transazioni in un apposito registro
visionabile da chiunque voglia conoscere eventuali legami finanziari esistenti
tra aziende produttrici e professionisti della salute. E anche per l’Italia
infatti, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore del provvedimento, lo
stesso prevede l’istituzione, nel sito web del Ministero della Salute, del
registro pubblico telematico denominato "Sanità trasparente" che
potrà essere liberamente consultato e sarà provvisto di funzioni che permettono
la ricerca e l'estrazione dei dati, i quali saranno consultabili sul portale
per una durata di cinque anni dalla data di pubblicazione, per poi essere
cancellati.
Le comunicazioni telematiche da parte delle aziende
produttrici andranno effettuate entro il semestre successivo l'erogazione del
compenso e l'accordo, pena il pagamento di una sanzione amministrativa
pecuniaria che, per ciascuna comunicazione omessa, corrisponde al pagamento di
una somma di 1.000 euro aumentata di venti volte l'importo dell'erogazione alla
quale si riferisce l'omissione. Anche gli atti di irrigazione delle sanzioni
saranno resi pubblici sul sito del Ministero: per un periodo non inferiore a
novanta giorni saranno pubblicati i nomi delle imprese produttrici che non
abbiano trasmesso le comunicazioni dovute o abbiano fornito notizie false.
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