“Abbiamo
scoperto che le donne che hanno ricevuto un trattamento per l'infertilità, in
particolare la fecondazione in vitro, avevano circa il 40% in più di
probabilità di presentare una grave complicanza in gravidanza rispetto alle
donne che hanno concepito senza alcun trattamento. Tuttavia è importante
ricordare che il numero assoluto di donne che sviluppano queste complicanze
rimane piuttosto ridotto, il che significa che, per la maggior parte delle donne
che non possono concepire naturalmente, questo trattamento è un metodo molto
sicuro ed efficace per rimanere incinta e avere un figlio”, spiega Davan.
In
particolare, i ricercatori hanno analizzato i dati relativi a 813.719 nati vivi
e morti negli ospedali dell'Ontario tra il 2006 e il 2012, identificando poi
11.546 donne che hanno concepito dopo un trattamento per l'infertilità e
confrontate con 47.553 donne con caratteristiche simili che hanno concepito in
maniera naturale. Dalle analisi è risultato che in 30,8 su 1.000 gravidanze si
è verificato un evento grave di morbilità materna per le donne che hanno
utilizzato la fecondazione in vitro (ma non altri trattamenti per
l'infertilità); di contro, nelle gravidanze naturali il risultato è stato di
22,2 su 1.000.
Gli autori
sottolineano che due noti fattori di rischio per eventi avversi in gravidanza
sono l’età avanzata della madre e una gravidanza multipla, entrambi correlati
al trattamento per l'infertilità. Sarà però necessario capire se vi siano componenti
specifiche del trattamento che peggiorano la salute materna oppure se il
rischio maggiore di complicanze derivi dalla condizione di partenza di chi sceglie
la fecondazione in vitro, “tuttavia il presente studio suggerisce un piccolo
rischio aggiuntivo derivante dal trattamento stesso. Speriamo che serva a
promuovere ulteriori e approfondite ricerche” concludono gli autori.
CMAJ. 2019. doi: 10.1503/cmaj.181124
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