giovedì 15 dicembre 2011

Utilizzo di un nuovo integratore nelle infezioni delle vie urinarie in gravidanza: studio preliminare

Le infezioni delle vie urinarie (IVU) in gravidanza sono un problema frequente ed importante sia per il benessere della donna, sia per i risvolti negativi che possono avere sulla gravidanza stessa.


INTRODUZIONE
EZIOPATOGENESI DELLE IVU IN GRAVIDANZA
Le IVU si sviluppano più frequentemente nelle basse vie urinarie (uretra e vescica) ma se non trattate possono diffondersi al tratto urinario superiore (ureteri e reni); di tutte le IVU la cistite (infezione della vescica) è la più comune. Le vie di passaggio dei batteri nelle vie urinarie sono sostanzialmente 3 : per contiguità dall’apparato intestinale, per passaggio di batteri dal tratto genitale, per via ematogena (rara<5%). Bisogna poi considerare a parte tutte quelle manovre mediche e strumentali (come i cateterismi) che possono portare batteri dall’esterno all’interno delle vie urinarie.

Esistono poi delle condizioni che favoriscono l’instaurarsi di IVU: l’immunosoppressione, la calcolosi, patologie ostruttive delle vie urinarie di vario genere, patologie (ad es. patologie neurologiche) che causano un incompleto svuotamento della vescica. Le IVU sono problemi comuni e le donne ne sono statisticamente più soggette degli uomini ( il 20-30% delle donne tra 20 e 40 anni presenta 1 o più episodi ogni anno). Tale maggiore predisposizione è dovuta al fatto che l’uretra femminile è più corta (circa 3-4cm) di quella maschile ed in vicinanza stretta con vagina ed ano, per questo i batteri provenienti dall’intestino (o dall’apparato genitale ) possono risalire più facilmente l’uretra e colonizzare la vescica. Inoltre in gravidanza esistono delle condizioni che favoriscono ulteriormente l’instaurarsi di queste infezioni: la compressione meccanica dell’utero in crescita sull’uretere rallenta lo svuotamento delle vie urinarie ed il progesterone agisce ulteriormente sulla peristalsi dell’uretere diminuendola e quindi creando un ambiente favorevole alla crescita ed allo sviluppo di batteri infettanti. Di tutti i batteri che causano IVU l’E.Coli è responsabile di circa l’80% di tutte le infezioni urinarie (poichè proviene dall’intestino) ; altri batteri sono lo Staphylococcus saprophyticus ed epidermidis, Chlamydia tracomatis, Micoplasma hominis.

DIAGNOSI
La diagnosi di infezione del tratto urinario in gravidanza deve essere effettuata con un’urinocoltura con raccolta delle urine del mitto intermedio, l’esame delle urine non è sufficiente. Se sono presenti i sintomi tipici della cistite (disuria, stranguria , pollachiuria e ematuria anche se non tutti presenti contemporaneamente) si deve eseguire un’urinocoltura per confermare il quadro, che risulta essere positiva in gravida sintomatica con valori anche inferiori a 105 unità formanti colonie per ml. Per le caratteristiche proprie della gravidanza prima descritte, non sempre le infezioni delle vie urinarie sono sintomatiche ma può essere presente anche batteriuria asintomatica: in questo caso si parla di urinocoltura positiva per valori ≥105 unità formanti colonie per ml. Anche per la batteriuria asintomatica in gravidanza il batterio maggiormente coinvolto è E.Coli, in circa il 75% casi.

PERCHE’ SCREENARE E TRATTARE LE IVU IN GRAVIDANZA
La prevalenza della batteriuria asintomatica in gravidanza va dal 2 al 10%, la prevalenza della cistite è intorno al 2-5%, e non sempre la batteriuria asintomatica precede la cistite. La condizione di cistite ma anche di batteriuria asintomatica va trattata perché serve a prevenire l’insorgenza di pielonefriti, più facili in questi soggetti per il diminuito peristaltismo e la tendenza alla diminuzione del deflusso urinario. Il rischio di pielonefrite in caso di batteriuria asintomatica non trattata in gravidanza è di circa il 30%. Inoltre la batteriuria asintomatica non trattata si associa a maggior rischio di parto pretermine, basso peso alla nascita e rottura prematura delle membrane, quindi ad esiti sfavorevoli per il neonato. Per questi motivi è raccomandato far eseguire una urinocoltura in tutte le gravide almeno nel primo trimestre di gravidanza, da ripetere ogni mese fino al termine.

SCOPO DELLO STUDIO
La terapia antibiotica è ad oggi il gold standard della terapia delle IVU in gravidanza, ma ha dei limiti determinati dal fatto che diversi antibiotici specifici per le vie urinarie non posso essere utilizzati nelle gravide (es. chinolonici), ed altri, innocui per mamma e bambino, comiciano a manifestare importanti livelli di resistenza nei confronti di E.Coli (es. E. Coli è resistente in quasi il 50% dei casi ad amoxicillina o ampicillina ). Senza contare i sempre più frequenti casi di allergia alle beta lattamine. Per questo, in un selezionato gruppo di pazienti abbiamo testato un integratore costituito da L-metionina, estratto secco di Ibiscus sabradiffa ed estratto secco di Boswellia serrata titolato al 10% in acidi acetil cheto beta boswellici, nel trattamento di cistite e batteriuria asintomatica da E. Coli in gravidanza.

L’INTEGRATORE: E’un integratore alimentare a base di L-metionina, di estratto secco di fiori di Ibiscus sabdariffa e di estratto secco di foglie di Boswellia serrata titolato al 10% in acidi acetil cheto beta boswellici (AKBA)

L-Metionina: La L-Metionina fa parte degli aminoacidi essenziali e, in quanto tale, è un costituente importante dell'organismo umano. La L-Metionina, che il nostro organismo non è in grado di produrre, ma deve essere introdotta dall’esterno, è il solo aminoacido essenziale che contiene zolfo nella sua formula. La disponibilità di L-Metionina (in quanto donatore di zolfo) in quantità sufficiente, è la condizione necessaria per la biosintesi di cisteina, un aminoacido solfurato. Un gran numero di batteri Gram-negativi è in grado di alcalinizzare le urine per degradazione enzimatica dell'urea, determinando così delle condizioni di crescita ad essi vantaggiose. Il mantenimento di un pH fisiologico ottenuto per azione della L-metionina, riesce a creare condizioni sfavorevoli alla colonizzazione batterica.

Ibiscus sabdariffa: Studi recenti hanno evidenziato che l’Ibiscus sabdariffa (come estratto secco titolato al 40% in Acidi Organici e al 50% in Sambubiosidi) mostra un effetto significativo sulla riduzione di un’iniziale contaminazione microbica sia da E.coli che da Candida albicans. Infatti, il particolare fitocomplesso caratterizzato dalla presenza di due componenti molecolari come i Sambubiosidi, le proantocianidine specifiche, e, gli acidi organici caratteristici, è stato testato per gli effetti sul tratto urinario. I risultati ottenuti mostrano una riduzione del 77% delle infezioni dovuta ad un’attività antimicrobica che si manifesta già dopo una settimana di trattamento.

Boswellia serrata: La letteratura scientifica internazionale evidenzia che la Boswellia serrata gomma resina estratto secco è in grado di inibire alcuni mediatori dell’infiammazione, in particolare la 5-lipossigenasi, con conseguente diminuzione della risposta infiammatoria da leucotrieni. Agendo su questo enzima, e non sulle cicloossigenasi (COX1, COX2) responsabili della sintesi delle prostaglandine, prostacicline e trombossani, anch’essi dotati di attività proinfiammatoria, l’estratto titolato in acido acetil cheto beta boswellico è ritenuto essere uno degli antinfiammatori naturali più sicuri dal punto di vista tossicologico.

L’integratore, oggetto del nostro studio, grazie ai suoi componenti, aiuta a favorire la corretta funzionalità dell’apparato urinario, creando condizioni sfavorevoli allo sviluppo e alla proliferazione batterica.

Composizione: si presenta in compresse Retard gastroprotette a cessione graduale. Ciò ottimizza la tollerabilità e garantisce un rilascio costante nel tempo dei suoi componenti. Ogni compressa da 1.000 mg contiene 400 mg di L-Metionina, 100 mg di estratto secco di fiori di Ibiscus sabdariffa e 100 mg di gomma resina estratto secco di Boswellia serrata pari a 10 mg di acido acetil cheto beta boswellico (AKBA).

MATERIALI E METODI
Sono state reclutate 53 gravide nel 1° trimestre di gravidanza che presentavano: 21 cistite sintomatica con urinocoltura positiva per E. Coli in due successive determinazioni e 32 batteriuria asintomatica da E. coli in 2 successive determinazioni. I due gruppi sono stati trattati con l’integratore, 1 cp la mattina ed una compressa la sera prima di coricarsi, per 7 giorni. Le gravide sono state selezionate solo in base al fatto che o E.Coli era insensibile agli antibiotici testati dall’antibiogramma e somministrabili in gravidanza o perché le gravide riferivano intolleranza o allergia agli antibiotici testati nell’antibiogramma. Abbiamo inoltre selezionato un gruppo di controllo di 40 gravide di cui 20 con cistite sintomatica e urinocoltura positiva per E. Coli in due successive determinazioni e 20 con batteriuria asintomatica da E. coli in 2 successive determinazioni. I due gruppi sono stati trattati con ampicillina, schema posologico classico, poiche l’antibiogramma dimostrava la sensibilita’ dei microrganismi a questo antibiotico. L’urinocoltura in tutti i gruppi è stata ripetuta a 15 giorni dal termine delle terapie.

RISULTATI E DISCUSSIONE
L’efficacia della antibioticoterapia è indiscussa, purche’ questa non venga prescritta in modo empirico, ma seguendo attentamente le indicazioni degli esami culturali e dell’antibiogramma.
D’altro canto la somministrazione di un integratore contenete L-metionina + Ibiscus sabdariffa + Boswellia serrata è stata in grado di migliorare notevolmente ed in tempi rapidi la sintomatologia (stranguria, disuria, pollachiuria, tenesmo vescicale, dolore sovra-pubico) e di determinare una normalizzazione dell’urinocoltura almeno alla pari rispetto al trattamento antibiotico.

Gravide trattate con antibiotico.
Gravide trattate con integratore.


CONCLUSIONE
Dalla valutazione complessiva dei risultati, pur tenendo conto del numero limitato del campione, emerge il dato di una buona efficacia terapeutica dell’integratore, una riduzione significativa della frequenza di impiego della terapia antibiotica tradizionale a parità di risultato clinico e di una ottima compliance, tutte qualità importanti nella pratica clinica ostetrica.

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Phytogyn Volume II N. 1 (Gennaio-Marzo) 2011.

Di Dott. Demetrio Costantino, Dott.ssa Claudia Guaraldi

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