lunedì 20 febbraio 2012

I comportamenti dei teen ager

Ieri nostri bambini crescono in poco tempo. Diventano ragazzi, hanno nuove esigenze e tanto bisogno di essere capiti. Il ruolo fondamentale dei genitori.


Ragazzi che cambiano, che si trasformano e da un giorno all’altro diventano irriconoscibili. Il mondo dei teen ager è fatto così. Ieri bambini, dipendenti dalla famiglia, oggi padroni di sé, autonomi, bisognosi di spazi propri, di libertà, di esperienze da vivere. Non sempre, però, i genitori si accorgono che il loro bambino non è più lo stesso e che quella fase della vita, oramai, è definitivamente alle spalle. Il mondo li aspetta. Con tutte le sue bellezze, ma anche con i suoi pericoli che non devono, in nessun modo, essere sottovalutati. Perché l’adolescenza non è solo l’età delle feste, dei primi amori, delle delusioni sentimentali, delle vacanze con gli amici. E’ anche il tempo delle trasgressioni, delle scelte sbagliate, quello dove si impara a dire di no, a vincere i divieti, a fregarsene di quello che dicono “i grandi”. Con tutta la forza e la fragilità di chi, oramai, non è più bambino ma che ha ancora bisogno di tempo per diventare uomo. I pericoli sono dietro l’angolo. Le compagnie “sbagliate”, la droga, l’alcool. Spesso, quando i genitori si accorgono del baratro in cui sono finiti i loro figli, è purtroppo troppo tardi.
Da tenere poi, sotto attenta
osservazione, il mondo della “rete”. Quella realtà che mamma e papà, nella loro adolescenza, non avevano a disposizione e che perciò fanno fatica a capire. Per le nuove generazioni, però, quello spazio non è affatto virtuale è uno dei loro luoghi di ritrovo che vivono con frequentazioni quotidiane. Ci si trova di tutto. Il bene come il male. Per questo bisogna avere gli occhi ben aperti perché dagli adolescenti partono comunque segnali che i genitori devono, assolutamente, saper decodificare. Non sempre, però, ne sono capaci. Eppure questa transizione, dallo stato infantile all’età adulta, non è solo decisiva di un pezzo, ma dell’intera vita, dei nostri ragazzi.

Alla Professoressa Vincenzina Bruni Bresciani, docente associato di Ostetricia e Ginecologia all’Università di Firenze, abbiamo chiesto che cosa è fondamentale sapere e fare per non farsi trovare impreparati a questo importante appuntamento.

Il ruolo della famiglia è molto importante in questo periodo della vita?
Senz’altro lo è, ma con la consapevolezza che parte del percorso è stato già fatto negli anni precedenti.

Come devono comportarsi i genitori?
Trovare una modalità non invasiva e non troppo dissonante con lo stile di comunicazione familiare per seguire i cambiamenti dei figli, le loro nuove amicizie ed interessi.

Quali sono i segnali da non trascurare?
Soprattutto l’isolamento rispetto alle relazioni con i coetanei; ma anche la perdita dei ritmi quotidiani e dei piccoli appuntamenti familiari, quali un pasto o un’uscita insieme che servono a tenere il filo del rappporto.

I pericoli maggiori?
La fuga in comportamenti quali le droghe,l’alcool, la deliberata messa a rischio della propria incolumità personale, soprattutto nelle serate dedicate allo “sballo”.

Un ruolo, e da non trascurare, ce l’hanno anche i mezzi d’informazione?
Si, ma i canali di informazione dei ragazzi non sono quelli degli adulti e nemmeno troppo quelli che gli adulti pensano per loro.

Quanto c’è di diverso nei teen ager di oggi rispetto a quelli di 10 anni fa o della generazione precedente? In modo molto semplificato direi che c’è più voglia da parte dei genitori di parlare con i figli e soprattutto le figlie adolescenti su temi quali la sessualità e la salute, ma poco tempo a disposizione e quasi più “timidezza”. D’altro lato ci sono tecnologie che consentono il contatto e lo scambio di informazione, soprattutto tra giovani, molto più rapide e efficaci, ma spesso a scapito del contenuto comunicativo reale.

Dell’utilizzo, spesso esagerato, di internet cosa pensa?
Come molti progressi tecnologici è una grande risorsa (informativa, comunicativa…) ma anche un rishcio per le difficoltà a controllare quello che in rete viene messo.

E’ un pericolo la rete?
Può esserlo, come è stato dimostrato da varie ricerche, sia perché è tramite di contatti non monitorabili, soprattutto sul piano della sessualità e della disponibilità di sostanze; sia perché per i ragazzi che passano ore e ore in solitudine navigando in rete può creare dipendenze che sono in realtà un equivalente depressivo grave.

Una ricerca condotta dalla Dottoressa Megan Moreno, che lavora presso la University of Wisconsin Hospital and Clinics, ha evidenziato l’abitudine di molti adolescenti americani di rendere pubblici, tramite i “social network”, alcuni aspetti trasgressivi della loro vita che riguardano il sesso, la droga, l’alcool, il fumo o gli atti violenti. Anche in Italia è così?
Sì, sia alcune ricerche specifiche che i colloqui con i ragazzi ci dicono come le chats o i networks rappresentino anche occasioni per proporre e ostentare modelli di comportamento trasgressivi o irrealistici che non aiutano a soprattutto i ragazzi e le ragazze più giovani.

Tra i consigli, ai genitori, della Dottoressa Moreno anche quello di essere presenti, con un proprio profilo, in questi “social network” per evitare che gli adolescenti lo sentano come un loro luogo esclusivo. E’ davvero utile?
Potrebbe essere utile, ma fondamentale è trovare uno spazio in cui sia possibile parlarsi, non necessariamente con le modalità degli adolescenti, senza cercare di abolire la differenza tra generazioni ma inserendola all’interno di una possibilità comunicativa. I genitori devono cioè rimanere genitori e non necessariamente sforzarsi di mettersi al pari dei figli, perché la comprensione dei loro bisogni non è legata a comportarsi come coetanei.

E’ importante che tra le mura domestiche, il computer, sia collocato in un luogo comune a tutti i componenti della famiglia?
Non credo che i genitori debbano “spiare” le frequentazioni dei figli, ammesso che ne siano capaci; penso che sia più importante parlare anche di questo, magari con la scusa di richieste di aiuto tecnologico, visto che gli adolescenti di oggi, sicuramente hanno per l’uso della rete una marcia in più.

Di vitaincoppia

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